Operazione dei carabinieri di Verona contro una banda specializzata in assalti a bancomat con l’uso di esplosivi tra il Veneto, Lombardia e Emilia Romagna, con l’arresto di sette persone. Nell’esecuzione dei provvedimenti restrittivi tra Verona, Vicenza, Padova e Treviso sono impegnati anche i militari del del 4 Btg.CC “Veneto” di Mestre, che stanno operando con i collegi delle province coinvolte. Gli indagati sono accusati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti aggravati mediante esplosivo in danno di dispositivi bancomat compiuti tra il 2017 ed il 2020 nelle province di Verona, Vicenza, Bergamo, Lodi, Mantova, Bologna e Modena, che hanno fruttato complessivamente circa 1.500.000 di
euro. Complessivamente sono stati addebitati al gruppo criminale 30 “assalti” il più grave dei quali avvenuto nel febbraio 2020 a Legnago (Verona) in cui i malviventi, per assicurarsi la fuga, avevano sparato con kalashnikov contro una pattuglia dell’Arma colpendo l’auto di servizio senza conseguenze per i militari. Nel corso delle attività sono state sequestrate 2 pistole rubate, 7 congegni esplosivi, un’auto rubata e vario materiale tra i quali numerosi strumenti d’effrazione.
Secondo quanto appurato dalle forze dell’ordine, il gruppo avrebbe avuto un modus operandi oramai collaudato, all’interno del quale erano stabiliti ruoli ben precisi, il quale prevedeva che gli obiettivi venissero raggiunti con potenti auto rubate, alle quali erano state applicate targhe contraffatte per eludere i sistemi di rilevazione comunali. Giunti sul posto, alcuni componenti avrebbero avuto il compito di presidiare l’area armati di pistola e armi semiautomatiche, mentre gli altri, usando utensili artigianali fabbricati appositamente per quello scopo, inserivano il congegno esplosivo comunemente detto “marmotta” all’interno del bancomat, facendolo esplodere con l’ausilio di una batteria per auto collegata con un cavo elettrico.Assalti ai bancomat e colpi di Kalasnikov verso i carabinieri: banda in manette.
Le indagini avrebbero condoto i carabinieri al luogo in cui la banda custodiva le armi, ovvero in un casolare abbandonato nella campagna vicentina. E proprio nel Comune di Montegalda, i carabinieri dei Comandi provinciali di Verona e Vicenza, hanno tratto in arresto in flagranza di reato due dei componenti del sodalizio, che sarebbero stati sorpresi mentre dissotterravano delle armi, probabilmente per preparsi ad un’altra serie di assalti. Nella circostanza gli altri membri sarebbero riusciti a darsi alla fuga e le forze dell’ordine avrebbero però recuperato due pistole, un revolver ed una semiautomatica, risultate rubate, sette congegni esplosivi (marmotte) già attivati, l’auto utilizzata per gli assalti, oltre a tutti gli strumenti d’effrazione ed il materiale per il travisamento.“
Agli arrestati sono stati contestati in tutto 45 capi d’imputazione, che vanno dall’associazione per delinquere, riciclaggio, rapina, ricettazione, fino al tentato omicidio nei confronti dei militari dell’Arma avvenuto il 10 febbraio 2020.“