Proseguono i servizi mirati di vigilanza concordati in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, orientati al contrasto delle “bande giovanili”.
Nelle ultime settimane, oltre alla già intensificata attività ordinaria di vigilanza e di repressione del citato fenomeno, il Questore della Provincia di Verona ha predisposto specifici servizi straordinari di controllo del territorio.
Il pattugliamento insistente delle aree del centro cittadino maggiormente interessate dall’aggregazione di gruppi di giovani ragazzi ha consentito di rafforzare l’attività di monitoraggio volta a prevenire e a reprimere la commissione di reati. Gli arresti e le denunce di giovanissimi effettuati nei giorni scorsi sono il frutto della presenza costante delle pattuglie della Polizia di Stato sul territorio: fattore, questo, reso evidente dal fatto che, nella maggior parte dei casi, gli autori sono stati colti in flagranza di reato.
L’attività svolta ha consentito, inoltre, di identificare un consistente numero di ragazzi che, in special modo nel fine settimana, sono soliti frequentare le principali piazze del centro cittadino, le aree limitrofe a Castelvecchio (via Roma, Rigaste San Zeno, Arco dei Gavi, Arsenale, Riva San Lorenzo) e la zona di Borgo Roma. Con riferimento a quest’area della città, particolare riguardo si è avuto per le zone adiacenti al Centro Commerciale Adigeo, noto collettore di gruppi di giovani provenienti anche dalle province limitrofe. Dato, quest’ultimo, confermato dagli accertamenti esperiti, nel corso dei citati servizi, dal personale del Compartimento Polizia Ferroviaria, la cui attività di controllo ha consentito di indentificare un elevato numero di adolescenti giunti alla Stazione di Verona Porta Nuova a bordo di treni provenienti da Vicenza, Padova, Brescia, Mantova, Rovigo, Trento e Bolzano.L’intensificazione dei servizi ha consentito, in poche settimane, di identificare circa 400 ragazzi e ha condotto all’arresto di due minorenni e al deferimento in stato di libertà di altri tre minori.
Su questo fronte è arrivata anche la risposta del Comune con l’assessora alla Sicurezza Stefania Zivelonghi, che sta affrontando il tema in sinergia con l’assessorato alle Politiche giovanili e che oggi ha anticipato alcune linee di azione.
“La nostra sfida-ha detto- è quella di intercettare e rivolgerci anzitutto a quelle meno sensibili alla questione e che non partecipano ai percorsi proposti dalle diverse agenzie educative presenti sul territorio. La parola d’ordine è fare rete, tra le mamme dei ragazzi in età a rischio così come tra tutte le realtà che a vario titolo hanno a che fare con il mondo giovanile e dei minori, dalla parrocchie all’associazionismo. Come Amministrazione stiamo lavorando ad un piano che sarà messo a punto nelle prossime settimane. La volontà è quella di dare una risposta corale alla città, che è chiamata a interrogarsi sulla questione. Rileviamo forte la necessità di spazi da dedicare ai giovani, insieme all’assessore alle Politiche giovanili Buffolo stiamo individuando le disponibilità del Comune ma la ricerca è aperta anche a luoghi di associazioni, enti, parrocchie e privati cittadini. Fondamentale sarà anche il ruolo delle Circoscrizioni’’.