Non hanno approfittato delle occasioni di Vinitaly per un brindisi pacificatore, ma la sovrintendente della Fondazione lirica Cecilia Gasdia e il sindaco-presidente Damiano Tommasi appena finito il Salone vitivinicolo in Fiera, dovranno riprendere a parlarsi: c’è da convocare un Consiglio di indirizzo, che non è più stato fatto da quando è avvenuto lo scontro che ha portato a riconfermare la Gasdia. Il Consiglio comunale straordinario ha approvato dopo lungo dibattito una mozione molto chiara e netta che impegna al sindaco-presidente di chiedere alla Gasdia relazioni su molti aspetti della gestione, seduta straordinaria chiesta dai sindacati e alla quale Gasdia, invitata, non ha potuto partecipare. Salvo il giorno dopo diffondere una dura nota ufficialenella quale si dice che “La Sovrintendenza esprime sconcerto e amarezza rispetto a quanto dichiarato nel ConsiglioComunale svoltosi ieri, 30 marzo, durante il quale sono stati ampiamente superati i limiti imposti da un rapporto improntato al rispetto e alla correttezza reciproca”. Gasdia sostiene che “quanto affermato” dalle varie forze politiche in Consiglio “rappresenta in primo luogo un grave danno di immagine arrecato alla Fondazione Arena di Verona, prima ancorache alla governance dell’Ente.In merito all’assenza in Aula della Sovrintendente sono state avanzate insinuazioni prive di fondamento che ignorano volontariamente le oggettive dimostrazioni di impossibilità ad essere presente visti i soli tre giorni di preavviso, già condivise con il Consiglio Comunale”. Gasdia respinge poi le accuse: “Rispetto all’operato della Sovrintendenza sono state altresì avanzate accuse gratuite di opacità e di inadeguatezza che non trovano riscontro alcuno nei risultati conseguiti dalla Fondazione sotto la presente gestione e che, data la gravità delle accuse espresse, saranno oggetto di discussione nelle opportune sedi”. Una presa di posizione che ha approfondito ulteriormente il solco tra Gasdia e Comune, tanto che la componente di maggioranza che fa capo all’assessore Bertucco (Sinistra in Comune) ha definito quella di Gasdia “una reazione di lesa maestà della sovrintendente. Crediamo anche noi, come scrive la sovrintendente infatti, che siano “stati ampiamente superati i limiti imposti da un rapporto improntato al rispetto e alla correttezza reciproca”. Il cambio di assetto di Arena di Verona srl, senza alcun preavviso al presidente di Fondazione Arena e sindaco della città Damiano Tommasi e senza alcun passaggio nel Consiglio di Indirizzo è una grave lesione di rispetto e correttezza, è vero, lo confermiamo”. E la “discussione nelle opportune sedi”, doveva essere appunto quella in Consiglio comunale, dopo che lo stesso sindaco Tommasi ha sottolineato come il Consiglio di indirizzo sia stato “esautorato nella scelta dei vertici di Arena di Verona srl così come sulle scelte future, sul direttore generale e direttore artistico”. Ora Tommasi e Gasdia dovranno trovare un modo per riaprire il dialogo, anche se da schieramenti opposti e l’esempio della Fiera è la dimostrazione che si può fare.