Continua lo stillicidio quotidiano di chiusure e riduzioni di orario dei due monumenti più famosi di Verona. Mercoledì, fanno notare gli accompagnatori e guide turistiche dell’Ippogrifo “i visitatori sono stati respinti dall’Arena con un cartello che, in un italiano improbabile, spiega che l’accesso è consentito solo a chi aveva pre acquistato il biglietto on-line: di fatto un esigua minoranza dei visitatori”.
Così l’Arena era pressochè vuota. “Come sempre, nulla è stato comunicato agli operatori turistici”. In questo caso la scelta era dovuta a ragioni di sicurezza perché un pezzo di ferro, martedì, era caduto sui gradoni durante gli orari di apertura alle visite.
Martedì c’era stata l’annunciata chiusura della casa di Giulietta per alcune giornate in marzo, aprile e maggio (non comunicata alle guide e agli altri operatori). Pochi giorni fa l’annunciata chiusura dell’Arena dal primo al 18 aprile (sempre non comunicata).
Ma qualcuno, si chiedono le guide, ha letto il cartello (pubblicato su questa pagina) apparso mercoledì in Arena? “Fino al 31 marzo, solo per le visite già prenotate, è possibile vedere l’anfiteatro dall’interno, ma non è visitabile. Si potrebbero verificare ritardi rispetto agli orari di prenotazione, poiché l’ingresso è contingentato. I servizi igienici non sono disponibili.”
Che vuol dire si può “vedere l’anfiteatro dall’interno, ma non è visitabile”?
Sempre mercoledì il Comune, dopo la polemica delle guide sulla mancata comunicazione di chiusura dell’Arena in aprile, aveva informato della chiusura anche della casa di Giulietta scrivendo nel comunicato stampa che “le guide sono state informate”.
Ma dall’Ippogrifo fanno sapere che “Non è vero, è una presa in giro per le guide”.
In un comunicato il comune ha ribadito che “Le guide sono state informate del calendario dalla Direzione Musei”.
“In una città come Verona – aveva precisato l’assessora alla Cultura e al Turismo Marta Ugolini –, dove si aprono cantieri anche in luoghi delicati, è fondamentale che i beni culturali siano oggetto di costante manutenzione per evitare di compromettere un patrimonio che appartiene a tutti. La Casa di Giulietta è uno dei principali attrattori turistici della città, e la sua conservazione deve essere una priorità condivisa, non solo per il valore storico e simbolico, ma anche per le ricadute economiche che genera. Invito tutti a guardare oltre il disagio di pochi giorni di chiusura e a considerare l’importanza di questi interventi nel medio periodo: la cura del nostro patrimonio è un investimento per il futuro di Verona”.