I nodi vengono al pettine e arrivano di venerdì. Dopodomani infatti sono programmati in agenda due appuntamenti molto delicati e molto attesi per gli enti e la politica cittadina. Perché si tratta di querelle e problemi che si trascinano da tempo e che richiedono una soluzione per non peggiorare le situazioni. Il primo appuntamento è il Consiglio di indirizzo in Fondazione Arena. Qui si dovrà chiarire il punto sulla legittimità o meno della rivoluzione compiuta dalla sovrintendente Cecilia Gasdia nella società Arena Extra che si occupa dei concerti extra lirica. Il sindaco-presidente ha impugnato le scelte di Gasdia davanti al Tribunale per le imprese per difetto di legittimità in quanto Gasdia non aveva ricevuto delega dal Consiglio di indirizzo e non aveva informato i soci che avrebbe provveduto alla nomina di un nuovo cda con De Cesaris e Piva. Anche perché dal ministero è arrivato un orientamento per cui la rivoluzione di Arena Extra avrebbe dovuto coinvolgere il Consiglio di indirizzo che però può anche sanareex post. Il ministero avrebbe però scritto che anche Tommasi prima di fare il ricorso al Tribunale per le imprese avrebbe dovuto chiedere l’ok al Consiglio di indirizzo. Che si farà? Può darsi che il Cdi, a maggioranza pro-Gasdia dia copertura alle scelte compiute dalla sovrintendente mettendo in minoranza di nuovo il sindaco; può darsi invece che considerati i pericoli di un iter giudiziario si decida di azzerare il cda di Arena Extra con dimissioni di Piva e De Cesaris e che il cda venga ricostituito con nomi scelti dal sindaco Tommasi.O si continuerà a litigare. Anche perché sullo sfondo ci sarebbe un nuovo regolamento in fase di preparazione in Comune che limiterebbe molto i concerti extra lirica, sia per le date che per gli orari, riducendo di fatto gli introiti. E potrebbe essere l’occasione per far passare la gestione dei concerti extralirica, sotto il controllo del Comune. Altro tema bollente è il secondo appuntamento di venerdì pomeriggio con il cda della società aeroportuale Catullo: si deve verificare la regolarità delle liste che saranno presentate in assemblea lunedì pomeriggio per il rinnovo del consiglio e del collegio sindacale. L’accordo tra i soci veronesi non c’è: il Comune vuole un posto in cda, ma lo vuole anche la Provincia e lo reclama la Fondazione Cariverona. Ma c’è un posto solo da rinnovare e senza alleanze non si ottiene nulla. Al di là delle poltrone, la partita vera è la prospettiva che si vuole dare a questo scalo, se Save intende rilanciarlo e farlo girare a pieno regime. Ma con la governance veronese divisa, è difficile andare avanti e ottenere risultati. E Marchi intanto governa lo scalo.