Arena e Bertucco “divisi’ dai plateatici Anche Artelio col presidente di Confcommercio. Il consigliere: “Così non funziona”

“Non credo che per la città di Verona si possa parlare di dehors selvaggio e di situazione insostenibile: la gestione dei plateatici nella quasi totalità dei casi è filata liscia senza nocumento per il paesaggio urbanistico nè criticità nel rapporto tra pubblici esercizi e cittadinanza”: lo sottolinea il presidente degli esercenti Fipe-Confcommercio Verona Paolo Artelio all’indomani delle affermazioni del Sovrintentendente Vincenzo Tinè.
“Dal 2020 bar, ristoranti, pasticcerie, gelaterie, annaspano e quelli che non hanno chiuso faticano a restare in linea di galleggiamento: i plateatici hanno rappresentato una vitale boccata d’ossigeno che ha permesso a molti di tirare avanti e di preservare posti di lavoro”, aggiunge Artelio. “Ovviamente, siamo pienamente disponibili a un confronto”. “L’emergenza causata dalla pandemia non è ancora terminata e purtroppo i suoi effetti non termineranno di sicuro il primo gennaio”, aggiunge il presidente di Confcommercio Verona Paolo Arena. “Le sperimentazioni dettate dalla situazione eccezionale e le agevolazioni agli esercenti, di cui in particolare per Verona ringraziamo l’amministrazione comunale, hanno prodotto risultati in larga parte positivi in termini economici e d’immagine, con pochissimi problemi: riteniamo che da queste “buone pratiche” occorra partire anche in proiezione futura, quando la situazione sarà tornata alla normalità”. Sul problema-plateatici si è espresso anche Michele Bertucco, Verona e Sinistra in Comune. “La città merita di essere vissuta ed ogni cittadino ha il diritto a farlo. I plateatici allargati sono una risposta temporanea pensata per fronteggiare una situazione straordinaria come quella della pandemia fuori controllo. Oggi, pur tra mille difficoltà, i vaccini ci stanno lentamente riportando alla normalità ed è giusto e sacrosanto cominciare a pensare di riappropriarsi degli spazi concessi a suo tempo per sostenere il reddito delle categorie dei commercianti e degli esercenti fortemente colpite dalle ripercussioni economiche della crisi socio-sanitaria. Oltretutto la regolamentazione dei plateatici è una conquista a cui si è arrivati con faticose mediazioni e sarebbe una follia buttare tutto a mare perché secondo qualcuno la città sarebbe più bella così. Occorre confermare un equilibrio tra commercio, residenti e visitatori. Quello che dice il Sovrintendente è dunque più che sensato e condivisibile, tutto sta a capire quanto durerà ancora lo stato di emergenza”.