“Il 4 febbraio 2021 è stata pubblicata la sentenza del TAR del Veneto sul ricorso proposto dal Comitato ASMA e da alcuni residenti nelle vicinanze dell’area Ex BAM. La seconda sezione del TAR del Veneto ha accolto il ricorso annullando il permesso di costruire 4 palazzi di 8 e 10 piani nell’area Ex BAM perché risulterebbero violate le altezze massime dei fabbricati, risultando non rispettata la prescrizione dell’articolo 8 del DM 1444/68.
Un risultato importante per il quale, oltre che i ricorrenti e le migliaia di cittadini che ci hanno sostenuto in questi mesi, ringraziamo gli avvocati Maurizio Sartori e Riccardo Franco per il lavoro fatto con grande
professionalità e competenza.
Nei prossimi giorni come Comitato decideremo come coinvolgere la cittadinanza”. Così il comitato A.S.M.A. ovviamente soddisfatto della decisione del Tar, sulla quale interviene anche il consigliere comunale Michele Bertucco, Verona e Sinistra in Comune.
“Per quanto solo parzialmente accolto, il ricorso al Tar del comitato dei cittadini Asma contro il Pua ex Bam costringerà il Comune a rifare il permesso di costruire (che la sentenza dichiara nullo) e sarà da vedere se il dispositivo non costringerà a ripresentare da capo pure l’intero Piano Urbanistico Attuativo (Pua). E’ stato infatti stato acclarato che, per come sono state progettate, le altezze degli edifici violano l’articolo 8 del DM 1444/68.
I giudici amministrativi evidenziano chiaramente il vizio: “nella relazione al PUA si è espressamente stabilito che le altezze ivi indicate erano state determinate nel rispetto dell’articolo 8 D.M. 1444/68 – scrivono –. Tale circostanza, tuttavia, non può essere confermata alla luce della documentazione in atti (cfr. perizia dimessa dai ricorrenti, non contestata “in parte qua” dalle parti resistenti) da cui emerge che gli edifici preesistenti e circostanti sono più bassi di quelli autorizzati.”
E’ una vittoria del comitato Asma e di tutti i cittadini che hanno lottato per non vedere peggiorate le condizioni di vita del quartiere a causa dell’ennesimo intervento edilizio pesante ed invasivo (quattro palazzi di otto e dieci piani più un supermercato).
Un altro aspetto che emerge da questa vicenda è che tutte queste lottizzazioni che ingolfano di cemento i quartieri della nostra città sono rese possibili dall’infinito numero di deroghe concesse dalla Regione Veneto. Altro che consumo zero di suolo, altro che urbanistica partecipata, la regolazione regionale va completamente riscritta”.