L’architetto come gestore della complessità, come demiurgo platonico che mette ordine e dà forma alle idee, colui che intravede ed indica ciò che altri non vedono ancora. Una figura tecnico-professionale ma, ancora di più e prima, un umanista che deve fare i conti con l’etica, la politica – come impegno partecipato dalla collettività – e con l’estetica, come cura del bello, esperienza artistica ma anche ciò che ci rende cittadini di quel luogo.
È questo “Il mestiere dell’architetto” che i tre incontri, promossi dall’Ordine degli Architetti PPC di Verona, intendono valorizzare e riscoprire attraverso altrettante Conversazioni – come le ha volute definire la coordinatrice del progetto, l’architetto Daniela Cavallo, docente di Marketing territoriale all’Università di Verona – con architetti “nazionali” e colleghi veronesi, affini per scuola e pensiero, su un tema comune che ha caratterizzato il loro fare architettura.
Un mestiere che, a sua volta, rimette al centro l’uomo, la bellezza e le comunità̀, perché l’architetto lavora per le persone ed interviene sugli spazi e l’ambiente che quelle persone vivono: incontri che vogliono ritornare alle matrici originarie dell’Architettura.
Le Conversazioni sono pensate come tre “Aperitivi in cantina”, dove la cantina “diventa casa”, luogo del territorio, scelto perché ha una storia architettonica da raccontare.
Nel tre appuntamenti interverranno gli architetti Alessio Battistella di ARCò – Architettura e Cooperazione in dialogo con il veronese Mario Bellavite dello Studio Arcade Progettazione Integrata; Gianluca Peluffo, tra i più importanti architetti italiani, converserà con Filippo Bricolo, docente al Politecnico di Milano – sede di Mantova e titolare dello Studio Bricolo-Falsarella; infine Mosè Ricci, ordinario di Urbanistica e Progettazione all’Università di Roma e l’architetto veronese Paolo Richelli, esperto in interventi di restauro e riqualificazione di edifici storici, tra cui il Palazzo delle Poste di Verona.
FOCUS INCONTRI – Il ciclo prende il via domani alle ore 18 al Wine Shop di Villa San Carlo (Via della Segheria 1/H – Montorio, Verona) con il tema “Scuola, quali spazi, quali materiali, quale etica” e un esempio principe di architettura sostenibile in contesti di emergenza. A raccontare, infatti, il progetto “La scuola di gomme” – costruita nel 2009 nel villaggio beduino di al-Khan al-Ahmar in Palestina – sarà il suo progettista, l’architetto milanese Alessio Battistella, docente allo IED di Torino e al Politecnico di Milano, socio fondatore e presidente della Società Cooperativa ARCò – Architettura e Cooperazione che ha realizzato la scuola con 2200 pneumatici recuperati da discariche.