“Stamattina ho parlato col ministro della Salute Roberto Speranza, e di certo ci sono regioni in sofferenza più di noi. L’Italia si sta colorando di arancione e rosso sempre di più. L’Rt del Veneto (l’indice di contagiosità, ndr) oggi è a 1,12, non abbiamo ancora tassi di ospedalizzazione importanti, con questi dati credo sia verosimile che si ritorni a ballare un po, rischiamo di passare in arancione da lunedì”. Il governatore Luca Zaia ha fatto il punto della situazione, che purtroppo sta peggiorando di giorno in giorno. “Siamo preoccupati dell’andamento del virus”, ha sottolineato, “veniamo da due mesi abbondanti di calo, siamo riusciti a riaprire le prestazioni negli ospedali, ma ora abbiamo timori. Spero, ma è solo una speranza, che alla fine si possa dire che noi avevamo già dato a novembre e dicembre in merito alle varianti, ma avremo comunque turbolenza in volo. I cittadini devono mettersi in testa di usare i dispositivi ed evitare ogni forma di assembramento non necessaria”. La variante inglese è quella che in Veneto sta facendo più paura. Il picco è nell’Alta Padovana, con 4 scuole chiuse. Le mutazioni del virus sono il 60% dei casi. Si torna a parlare dopo tanto tempo di mascherine. “L’ideale”, ha detto Zaia, “sarebbe usare la Fp2, anche se capisco le difficoltà economiche. La questione è la presunta inefficacia delle mascherine chirurgiche contro le varianti del Covid. Domani avremo una nuova riunione coi rappresentanti del governo e parleremo anche di tutti i dispositivi di protezione”. Capitolo vaccini. “Una sola dose per quelli che si sono infettati da meno di sei mesi, questa è la novità che abbiamo recepito e questo diventerà operativo nelle prossime ore”, ha spiegato Zaia. “Per quanto riguarda l’intervallo fra prima e seconda dose c’è ancora dibattito sulle tempistiche, la proposta era di dilatare a 42 giorni il Pfizer, quindi noi facciamo il richiamo intorno al 21esimo giorno, nell’attesa della autorizzazione”. Il Veneto adesso ha bisogno dei vaccini, ed è pronto per mettere in atto una vaccinazione di massa. “A marzo arriveranno più vaccini di quelli arrivati a gennaio e febbraio insieme, immagino che con la primavera ne avremo sempre di più”. In Veneto sono 1.487 i positivi nelle ultime 24 ore, con un’ incidenza del 3,62%. 26.601 gli attualmente positivi. 1.358 ricoverati totali, +8 in area non critica , +1 in terapia intensiva. Altri 20 decessi. C’è il pericolo che la scuola chiuda nuovamente. “In questa fase la dottoressa Russo, assieme all’assessore Lanzarin e il dottor Flor stanno ananlizzando la situazione”, ha affermato Zaia, “per ora non si è deciso nulla, abbiamo il parametro istituito dal governo ma stiamo facendo il punto per vedere se ci siano aree omogenee da considerare per chiusure mirate. Il Dpcm fissa regole chiare in base al colore della zona, noi le rispetteremo. Il dato sulla scuola: da inizio gennaio ad oggi abbiamo avuto 2.372 studenti coinvolti in casi di contagio e 34.552 ragazzi in quarantena, 323 docenti positivi, in quarantena 2.238. Il tema delle varianti pesa molto di più sui giovani che frequentano le scuole”.