Sarà triplice l’appuntamento, per questa settimana, con gli eventi previsti al Giardino 2.0. Si parte già stasera, con la cantante e pianista newyorkese Sarah Perrotta, in Italia per sole due date. Un’artista che fin dai primi anni di vita, entra in contatto con il canto e la composizione: “Mio nonno mi ha insegnato le mie prime lezioni di piano quando avevo circa quattro anni. Mia madre e le sue tre sorelle giravano il nord-ovest cantando la musica popolare e mio padre costruiva e suonava chitarre, con legno proveniente dalla nostra fattoria”.
Crescendo approfondisce gli studi del pianoforte legati al jazz e a 19 anni dà alle stampe il suo primo disco “Drink the Sky”. Ma è col secondo album “The Well” che la sua carriera prende davvero il via, portando la sua musica in tutto il mondo e iniziando a collaborare anche con Tony Levin (storico bassista dei King Crimson). A Lugagnano presenterà principalmente l’ultimo lavoro “Blue To Gold”, prodotto da Jerry Perrotta (leggendario batterista di Peter Gabriel), in cui la cantautrice viaggia su atmosfere soffuse ed eleganti, dal gusto classico, arricchite da un timbro vocale persuasivo e sensuale. In una sorta di relazione spettrale, piena di eleganza femminile e grazia. Sabato, per il secondo evento previsto, ad animare la scena ci saranno “Genna & Jesse”, duo californiano tra sussurri (e talvolta ruggiti) di folk, soul dagli occhi azzurri, blues e musica popolare degli anni ’60 e ’70. Al Giardino suoneranno i brani della loro ultima uscita “Say Ok” e dal vivo i due si scrollano di dosso le convenzioni dell’industria musicale, traendo spunto dal loro romantico stile di vita nomade, offrendo così agli ascoltatori scorci del loro mondo in costante movimento, fatto di storie vere e genuinamente indipendente. In apertura il duo blues composto da Nicolò Carozzi (chitarra e voce) e Guido Perlini (armonica).
A chiudere la settimana ci penserà domenica l’Original Perdido Jazz Band, che prende il nome da una delle vie di New Orleans, ed è la più longeva delle formazioni jazz veronesi (fondata nel 1950). Il loro repertorio si basa su musiche pervenute dalla prima discografia del periodo post-bellico e degli anni ‘50, in particolar modo quello legato a Louis Armstrong, suonato con uno stile istintivo e vibrante, capace di ricreare le atmosfere del primo jazz dei negri d’America. Ed esibendosi anche nella formazione tipica del dixieland, con nove componenti sul palco, tra voce, tromba, clarinetto/sax, trombone, sostenuti da una ritmica costituita da banjo, contrabbasso, batteria e piano: privi di arrangiamenti d’effetto e con una certa inclinazione all’improvvisazione. Inizio spettacoli intorno alle 21 e possibilità di prenotare chiamando il 348-5358957.
Fabio Ridolfi