Lo scorso 20 gennaio un pullman ungherese andava a schiantarsi sul pilone dell’autostrada A4, nei pressi di Verona Est, portando via la vita a 16 persone, la maggior parte ragazzi in gita scolastica. All’origine dell’incidente una “casa umana”: il conducente soffriva della Sindrome delle apnee notturne, una vera e propria malattia che aumenta da 2 a 7 volte il rischio di incorrere in un colpo di sonno durante la guida, con effetti devastanti. Si stima che in Italia un migliaio di morti e 120mila feriti sulle strade ogni anno siano causati da incidenti dovuti a colpi di sonno, dietro i quali, in molti casi, si nascondono le apnee notturne. Per sensibilizzare la popolazione sui rischi che comporta questo disturbo del sonno sabato 6 maggio si terrà al Centro diagnostico terapeutico ospedale Sacro Cuore, in via San Marco 121, il primo incontro inter-regionale per i pazienti affetti da sindrome delle apnee ostruttive notturne, provenienti da Veneto, Trentino Alto-Adige e Lombardia. L’appuntamento, con inizio alle 9.30, è stato organizzato dall’Associazione italiana pazienti con apnee del sonno-Onlus in collaborazione con il Centro di Medicina del sonno dell’Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar e l’Associazione InformaSonno. Gli esperti che interverranno faranno anche il punto sulle nuove disposizioni per il rilascio o il rinnovo della patente. Le apnee del sonno, infatti, sono state inserite tra le patologie da ricercare al fine dell’idoneità alla guida. “Le apnee si manifestano con un forte russamento – sottolinea il neurologo Gianluca Rossato, responsabile del Centro di Medicina del sonno di Negrar e presidente di InformaSonno -. In realtà chi ne è affetto è vittima della sospensione della respirazione (apnea) più volte durante la notte. Questo comporta un microrisveglio, che non permette di riposare bene con la conseguenza che durante il giorno si avverte estrema stanchezza e difficoltà di concentrazione”.