Un’Associazione, una Onlus, una rete. È tutto questo e molto di più, Ants-Onlus per l’Autismo, che nasce nel 2008 per volontà di un gruppo di genitori di ragazzi autistici, con l’obiettivo di formare le famiglie fin dalla prima diagnosi: “Questo perché il nucleo familiare viene individuato come partner fondamentale nel progetto educativo e di vita di una persona con autismo” spiega Federica Costa, Presidente dell’Associazione.
IN PROSPETTIVA. Obiettivo a lungo termine è poi quello di promuovere una “competenza attiva” in tutte le persone che ruotano attorno a chi vive l’autismo: famiglia in primis, ma anche scuola, operatori, l’intera comunità.
Il tutto ponendosi come punto di riferimento per la sensibilizzazione e formazione in merito all’Autismo, condividendo metodologie e strategie altre Associazioni, Enti e figure professionali.
GIOCO DI SQUADRA. Per puntare così in alto, Ants crede profondamente che sia fondamentale “far rete” con importanti realtà del territorio: ecco perché, anno dopo anno, ha trovato la preziosa collaborazione di numerosi partner tra cui Comune di Sona, il Comune di Verona, l’USSL 9 Servizi Sociali e Funzione Territoriale, il Centro Autismo Regionale di Verona coordinato dal prof. Leonardo Zoccante, il Centro Polifunzionale Don Calabria. A livello locale collabora a stretto contatto con GAV (Gruppo Asperger Veneto), COFHAGRA Verona, ANGSA Verona e a livello regionale con ANGSA Veneto, oltre a far parte del CAV (Coordinamento Autismo Veneto) e con numerose cooperative del territorio.
IN RETE. A sancire l’importanza di questa rete così preziosa, nel 2017 l’avvio del progetto “Autismi in rete, risposte efficaci ed immediate”: iniziativa di cui Ants è capofila assieme alla Neuropsichiatria AOUI (col Gruppo Interdisciplinare Autismo guidato dal dottor Zoccante), allo Sportello Autismo Verona dell’Ufficio Scolastico-MIUR Verona e alle Associazioni Genitori Gruppo Asperger Veneto e Angsa Verona.
MAMMA DI GIOVANNI. E Federica Costa, che si presenta sempre come “mamma di Giovanni” ripercorrendo il suo percorso, sul palco del Ristori all’annuncio del progetto sostenuto da CariVerona, aveva descritto con parole efficaci l’importanza della rete per dare risposte concrete alle famiglie: “Non possiamo guarirli dall’autismo, lo sappiamo, ma possiamo impegnarci perchè possano essere il più autonomi possibile. Partendo da loro, perchè ciascuno di loro è diverso e ha diverse potenzialità, punti di partenza da cui creare percorsi mirati per ognuno”.