Il decreto antiriciclaggio? “Così com’è non può andare”. Il presidente di Assopopolari, Corrado Sforza Fogliani, è categorico.”In audizione alle commissioni riunite Giustizia e Finanze del Senato”, abbiamo detto, “che lo schema non può andare: rappresenta, anzi, una mina pericolosissima per la proficua collaborazione che il sistema bancario ha instaurato con l’Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia proprio perché le banche sono le prime ad essere preoccupate dei notevoli volumi di flussi finanziari di origine illecita che avvelenano l’economia legale, minacciando l’integrità dei mercati”. Per il presidente, i testi normativi, per funzionare, devono essere ineccepibili”. “Nel testo all’esame”, ha aggiunto, “le falle sono molte: dalla non chiara definizione delle operazione collegate, alla norma, soprattutto, relativa alle segnalazioni tardive, che ignora totalmente che molte fattispecie che devono essere segnalate sono a formazione progressiva, per cui non è possibile stabilire con esattezza il momento da cui scatta il termine per le segnalazioni e, in particolare, se dall’inizio o dalla fine dell’anzidetta formazione progressiva. Col risultato che si ingolferebbe l’Unità di Informazione di segnalazioni cautelative a scapito della loro qualità e con coinvolgimento in possibili sanzioni di banchieri e bancari, da cui poi fatalmente nascerebbe anche un contenzioso infinito”.