“La richiesta di una “stazione intermedia in prossimità dell’abitato di San Massimo/Borgo Milano” era già stata resa nota lo scorso febbraio da una delibera del Presidente della Provincia di Verona che aveva approvato lo “schema di intesa” contenente le richieste dei territori veronesi attraversati dalla Tav del Brennero il cui piatto forte è, appunto, “l’interramento dei 4 binari, per la tratta che attraversa i centri abitati dei quartieri di Chievo, La Sorte, Croce Bianca e S. Massimo”.
Per Michele Bertucco Zanotto e Segala arriverebbero dunque con ben otto mesi di ritardo spacciando per un grande risultato quella che è una semplice (e nel contesto anche tutto sommato marginale) richiesta.
“Se proprio vogliono raccontarci qualcosa di nuovo – aggiunge Bertucco- ci facciano piuttosto sapere a che punto sia la stesura del progetto preliminare che Rfi si impegnava a presentare entro 270 giorni dalla sottoscrizione del protocollo d’intesa con la Provincia, quindi entro la fine di novembre 2021’’.
Bertucco mette i puntini anche sulla richiesta di una stazione intermedia a San Massimo. “E’ la classica goccia d’acqua nel deserto, aggiunge, perché il Pums abbozza sì un sistema di metropolitana di superficie (che poi ricalca ciò che le associazioni ambientaliste assieme al sottoscritto chiedono da 30 anni) ma l’amministrazione Sboarina finora si è sempre ben guardata dallo spiegare come e con quali soldi intende implementarlo’’.
Sulle questioni di San Massimo interviene anche il Pd con Federico Benini, capogruppo comunale Pd, Sergio Carollo, capogruppo Pd Terza Circoscrizione e Riccardo Olivieri, segretario Terzo Circolo Pd Verona.
“In quale anno, si chiedono, partirà (se mai verrà realizzata) la possibile stazione di metropolitana di superficie a San Massimo? Le compensazioni Tav saranno sufficienti a realizzare tutto quanto Segala ha promesso in questi anni? E a quali altri stazioni dovrebbe collegarsi visto che l’amministrazione ha sempre lasciato cadere le proposte di riattivazione delle vecchie linee ferroviarie dismesse che il Pd ha fatto in vari quartieri della città (Parona, Porta Vescovo)’’.
I rappresentanti del Partito Democratico fanno notare che “per quanto riguarda la Terza Circoscrizione l’unica compensazione di cui questi quartieri abbiano bisogno nell’immediato è il Parco della Spianà, che è anche l’unica opera ad essere inserita nel Pat.
La richiesta ci era stata bocciata da Sboarina quando l’avevamo posta come opera di compensazione della tratta Verona Brescia. Eppure questa sarebbe un’occasione storica per un progetto ambizioso che colleghi fisicamente la Spianà con San Massimo utilizzando una passerella dal cavalcavia al parco creando così un’unica area verde continua’’.