Anna Bassy è un’artista veronese di origini nigeriane. Ha iniziato a lavorare alla sua musica nel 2016, inizialmente in acustico, solo lei e una chitarra. In seguito, al progetto si sono aggiunti Pietro Girardi (chitarra), Andrea Montagner (basso) e Pietro Pizzoli (batteria). Il primo EP, “Monsters”, è uscito nell’ottobre 2021.
Anna, ci parli un po’ di “Monsters”?
“Il tema che un po’ accomuna tutte le tracce è la paura. L’EP ha preso il titolo dal pezzo d’apertura, che è in realtà l’ultimo che ho scritto. È un brano che parla delle paure più ancestrali, universali, che a volte non si spiegano. Scrivendolo, ho visto il legame con tutti gli altri: le varie paure, a volte irrazionali, ma anche quella di volersi bene, di aprirsi agli altri …”
Il tuo debutto discografico è stato il singolo “Could You Love Me“. Come mai lo hai scelto?
“Mi sembrava che sia a livello musicale che concettuale fosse una sorta di manifesto. Mi rappresentava. Mi sembrava un modo per presentarmi in maniera molto vera. Una cosa che voglio fare con la mia musica. Poi, a livello musicale il pezzo ha molti elementi che mi rispecchiano e che vorrei passassero attraverso la mia a musica”.
Perché sei passata da un progetto acustico a uno più “strutturato”?
“Quella visione molto intima è proprio il modo in cui sono nati i brani: io e la chitarra. Il cambiamento è avvenuto con la band, esplorando, includendo i loro input. Poi, anche con il produttore abbiamo cominciato a esplorare varie direzioni. Ne abbiamo trovata una che dava un valore aggiunto ai brani. Comunque, io sono molto legata alla dimensione acustica. Mi piace tenere entrambe perché credo che ognuna possa mettere in risalto cose diverse”.
Che influenze hanno nella tua arte la musica italiana e quella nigeriana?
“Penso che sia andato di pari passo a livello musicale e personale. Mio padre naturale è nigeriano. Non l’ho mai conosciuto. Quindi, nel corso degli anni ho fatto un percorso personale di ricerca per riavvicinarmi alle mie origini. Questo è passato sicuramente dalla musica. Ho cercato artisti nigeriani. O, comunque, mi sono avvicinata ad artiste che avevano un po’ la mia storia: facevano parte di due mondi. Mi piaceva vedere come li mettevano insieme ed è un po’ ciò che ho cercato di fare”.
Altre influenze?
“Un nome che faccio sempre è Nina Simone… anche Ben Harper. Però, quando ho cominciato a scegliere quali CD acquistare, il primo è stato uno di Alicia Keys. Altri nomi sono Lauryn Hill, Mary J. Blige, Ayo. Adesso sto ascoltando molto James Blake. Potrei fare tanti nomi. Artisti che hanno abbastanza una matrice comune, però sono piuttosto vari”.
Prossimi programmi?
“Il video di ‘Monsters’ uscirà a breve. Abbiamo qualche live in programma, a maggio e in estate. Stiamo lavorando anche alla produzione di altri pezzi. L’idea è quella di fare uscire un EP verso l’autunno”.
Qualche anticipazione sui nuovi brani?
“Sono dei brani che facciamo già live. Però, si distanziavano un po’ dall’EP che è uscito. Quindi abbiamo deciso di farli uscire da soli. Saranno una fase di transizione tra l’EP e il nostro primo album che uscirà l’anno prossimo, probabilmente”.
Giorgia Silvestri