Il presidente Alfredo Guglielmi e tutti i consiglieri dell’Ordine dei Medici chirurghi e Odontoiatri di Verona condannano fermamente l’atto di violenza avvenuto nel Pronto soccorso dell’ospedale di Borgo Trento e ribadiscono la loro piena solidarietà ai medici, agli infermieri e a tutto il personale sanitario coinvolto. Un ringraziamento particolare va anche alle forze dell’ordine per l’intervento tempestivo che ha permesso di ripristinare l’ordine e garantire la sicurezza di tutti. «Purtroppo, episodi come quello appena accaduto non sono isolati», dichiara il presidente Guglielmi. «La violenza contro il personale sanitario è un fenomeno che sta diventando sempre più frequente nei nostri ospedali e nei nostri ambulatori. Questo atto non rappresenta un singolo episodio, ma una preoccupante tendenza che deve essere affrontata con urgenza. È essenziale che la società riconosca la gravità del problema, non solo dal punto di vista delle punizioni per gli aggressori, per le quali la recente introduzione della legge che inasprisce le pene è un passo importante, ma anche con un impegno collettivo volto alla prevenzione di tali episodi».
L’Ordine dei Medici di Verona sottolinea la necessità di una collaborazione più forte tra le istituzioni, le forze dell’ordine e le strutture sanitarie per proteggere chi lavora quotidianamente per la salute della collettività. «Non possiamo limitare l’azione alla sola repressione dei comportamenti violenti, ma dobbiamo impegnarci anche nella creazione di ambienti di lavoro più sicuri per tutti i professionisti della salute. È fondamentale sviluppare misure preventive, formare il personale e sensibilizzare i cittadini sull’importanza del rispetto nei confronti di chi si prende cura della loro salute, e che il disagio che talvolta provano nelle lunghe attese al Pronto soccorso non è imputabile ai medici, sottoposti ad un enorme carico di lavoro», conclude Guglielmi.
Sull’episodio c’è da registrare una dura presa di posizione della consigliera regionale del Pd Anna Maria Bigon.
“Con il nuovo l’episodio di Borgo Trento – ha detto – ci risiamo con l’ennesimo grave caso di aggressione al personale sanitario. Un’escalation che prosegue imperterrita, senza soluzioni in grado di arrestare le violenze. E poi chi governa la Regione si chiede come mai il personale che dovrebbe coprire le carenze del sistema pubblico è introvabile. In questo caso la risposta è semplice: l’incapacità o la mancanza di volontà di introdurre sistemi e strumenti di sicurezza degni di questo nome”.
C’è poi il sindacato Nursing Up Veneto che torna a porre con forza il tema della sicurezza in ospedale, puntando sulla prevenzione, sulla necessità di tutelare adeguatamente il personale che sta operando a garanzia della salute pubblica e sulla protezione dell’incolumità di lavoratori e lavoratrici.
Due le azioni urgenti che Nursing Up Veneto ha chiesto ad AOUI con una lettera inviata ieri. Fondamentale il rafforzamento orario del Posto di polizia, che, attualmente, funziona dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 20 e il sabato dalle 8 alle 14. Il sindacato chiede di portare il Posto di polizia a una copertura a 24 ore per tutto l’arco della settimana. Questo per effettivi interventi in caso di bisogno ma anche a scopo di deterrenza per chi mostrasse segni di alterazione o maleducazione. In secondo luogo, è accertata la necessità di porre un filtro più efficace nell’accesso alle aree di osservazione per evitare l’ingresso di persone non autorizzate.
Da registrare infine l’intervento del consigliere Stefano Casali che chiede ai direttori generali delle Ulss una relazione dettagliata e aggiornata sui casi di violenza.