Da parecchio tempo, ormai, segnavano l’ora giusta solo due volte al giorno. Perché da anni erano fermi con le lancette bloccate sempre alla stessa ora. E i veronesi, sapendolo, non guardavano nemmeno più quei 36 impianti-orologio sparsi per la città. Solo qualche turista, forse, ci cascava ancora. I pali-segnatempo erano un’eredità diretta degli anni ’90. Erano smilzi, ma dotati di uno spazio per la pubblicità, talvolta illuminato, e completati da un orologio tondo in cima. Li si poteva trovare in giro per Verona anche se la maggior parte si concentravano tra il centro, borgo Trento e borgo Milano. Ebbene da circa un anno, l’amministrazione ha optato per la loro rimozione. Non solo perché gli interventi di manutenzione sarebbero stati molto consistenti, ma soprattutto perché il Comune sta procedendo a un riordino complessivo dei manufatti pubblicitari presenti in centro e nei quartieri. Tra l’altro, una città patrimonio UNESCO ha il dovere di tutelare e salvaguardare la propria immagine, se vuole continuare ad essere tale.
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