E’ stato presentato al Teatro Ristori, il Rapporto 2019 di Fondazione Nord Est che quest’anno ha focalizzato la propria attenzione su quelle regioni dove si sono concentrate crescita e occupazione, export e servizi di qualità e che vanno a formare il “Pentagono dello sviluppo” economico italiano. Per identificarle, la Fondazione Nord Est ha costruito l’ISES (Indice di Sviluppo Economico e Sociale) un indicatore di sintesi che aggrega i 15 principali indicatori socio-economici di ciascuna delle 111 province d’Italia. I risultati mostrano come le 20 province con il più elevato valore dell’ISES stiano tutte in 5 regioni (unica eccezione è la provincia di Firenze): Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia. Dando vita ad una macroregione a forma, appunto, di Pentagono. All’incontro erano presenti tra gli altri Alessandro Mazzucco, presidente Fondazione Cariverona; Michele Bauli, presidente di Confindustria Verona. L’apertura lavori è stata affidata a Giuseppe Bono, presidente della Fondazione Nord Est, mentre per la presentazione del Rapporto Nord Est 2019 è intervenuto Carlo Carraro, direttore scientifico di Fondazione Nord Est. Sono seguite poi le relazioni di Salvatore Rossi, professore presso la Luiss University e già direttore Generale Banca d’Italia. Le conclusioni sono state affidate a Emma Marcegaglia, Advisory Board Fondazione Nord Est. Come delineato nella presentazione del professor Carlo Carraro, i fattori principali che caratterizzano queste 5 regioni sono: livelli di reddito pro-capite elevati: 26.425 euro la media Italia rispetto a un range del Pentagono compreso tra 28.532 e 36.000; tassi di disoccupazione quasi la metà della media italiana: 6,0% rispetto a 10,6; minor numero di giovani inattivi (NEET), circa il 15% contro una media nazionale del 3,4%; matura sensibilità per la raccolta differenziata, con una punta massima in Veneto del73,6% sul totale della raccolta; maggiore grado di apertura commerciale e sviluppo di servizi avanzati e innovazione tecnologica. Notizie meno positive emergono tuttavia sul fronte formazione e investimenti. I limitati investimenti in istruzione e in formazione, in infrastrutture, in capitale digitale (nonostante i progressi ottenuti con Industria 4.0) ed in innovazione tecnologica sono un limite che caratterizza tutto il paese e da cui nemmeno il Pentagono, nonostante i suoi maggiori livelli di sviluppo, è esente. Il Rapporto della Fondazione Nord Est confronta poi le performance del Pentagono con le altre regioni europee ed in particolare con alcune regioni considerate “benchmark” in Europa. I risultati mostrano come il Pentagono sia un’area perfettamente integrata con quelle più evolute e dinamiche del centro Europa di cui condivide livelli di reddito e di occupazione, l’elevato grado di interscambio e di apertura commerciale, servizi e tecnologie avanzati. Tuttavia, si conferma il ritardo nella crescita del capitale umano e degli investimenti. Se questo è il presente, il futuro come viene delineato nel Rapporto della Fondazione Nord Est, presenta un alto grado di incertezza.