Una serata dedicata al ricordo di una donna brillante, che ha scritto pagine importanti dell’associazionismo e del volontariato del nostro Paese. È in programma sabato 9 settembre alle 20, nel giardino di Villa Guarienti Baja di Tarmassia, l’evento “Il ritratto di Enrica Baja Guarienti”, dedicato alla proprietaria della villa, scomparsa lo scorso 11 aprile all’età di 96 anni. Un appuntamento in programma tra le iniziative della quindicesima edizione della Sagra de l’Anara Pitanara, in programma dal 6 al 12 settembre a Tarmassia.
Sarà il figlio Uberto Baja Guarienti, intervistato dalla giornalista Valentina Bazzani, a “dipingere” il ritratto della madre, raccontando cosa Enrica abbia rappresentato per la comunità di Tarmassia, di quella veronese e quanto sia stato importante il suo contributo, a livello nazionale, in tema di volontariato.
Impegnata nel sociale e dedicatasi a diverse opere benefiche, Enrica Baja Guarienti fu volontaria di San Vincenzo e Uildm (Unione italiana lotta alla distrofia muscolare) e contribuì all’avvio in Italia della Fondazione Telethon, che opera a favore della ricerca nelle malattie genetiche.
Comproprietaria della villa veneta di famiglia nella frazione di Isola della Scala, Enrica faceva parte del gruppo dei soci che hanno fondato l’Associazione delle Ville Venete, sedendo per anni nel Consiglio direttivo.
“Mia madre ha avuto una vita interessante, attiva e interessata ai rapporti con il mondo del sociale. Aveva una forte propensione alla socialità. Era una persona passionale: tutto ciò che faceva lo faceva con dedizione e convinzione” anticipa il figlio Uberto. “Ad esempio, conobbe un bambino malato di distrofia, che prese a cuore e per il quale decise di impegnarsi a far conoscere una malattia di cui, all’epoca, si sapeva poco. Attraverso la sua ampia rete di contatti sociali, mia madre riuscì a creare un dialogo tra le istituzioni e le famiglie dei malati” spiega Uberto.
Il figlio di Enrica ha poi concluso parlando del rapporto della madre con la comunità di Tarmassia.
“È sempre stata molto legata al paese di Tarmassia, una comunità straordinaria in termini di aggregazione, solidarietà e di capacità di realizzare iniziative anche sproporzionate rispetto alle dimensioni di questo piccolo borgo. Iniziative alle quali lei ha sempre partecipato dall’esterno con molto entusiasmo”.