In house Amia, per Traguardi il movimento che in conferenza stampa era rappresentato da Tommaso Ferrari e Pietro Trincanato, è un errore. “Lo diciamo ora, a scanso di equivoci e per anticipare ricostruzioni fantasiose: noi voteremo contro la mozione per AMIA in house. In Consiglio molti stanno nicchiando, per paura di prendere posizioni coraggiose, noi no. Riteniamo che questa operazione non risolva i problemi endemici di AMIA: la chiusura del ciclo dei rifiuti e la scarsa efficienza che in questi anni ha lasciato troppo spazio a sprechi politici. Ultimo in ordine di tempo? L’approvazione di una consulenza legale annuale di dubbia utilità. Alcune persone – aggiungono – hanno esultato per la decisione della Regione di concedere l’ampliamento della Discarica di Torretta a Legnago per altri 7 anni, permettendo quindi di continuare a conferire rifiuti. A noi, invece, piacerebbe vedere un’azienda che investe in impianti scommettendo su una seria strategia di ciclo integrato dei rifiuti, e magari abbandonando il conferimento in discarica per termovalorizzatori. Con l’in house, questo è possibile? Forse sì, ma solo mettendo (ancora) le mani nelle tasche dei cittadini, perché il solo modo per finanziare le operazioni e le inefficienze sarà la tassa rifiuti. In house, quindi, non solo non ripara i problemi di AMIA ma scarica sui veronesi la necessità di investimenti per il futuro. Che, dunque, con tutta probabilità saranno scarsi e poco efficaci”. Per Traguardi, Amia deve restare nella holding e crescere all’interno del gruppo in termini di valore e di posti di lavoro.