Amia in house? Ok, ma fuori tempo Bertucco fa notare che per gli investimenti bisognerà ripatrimonializzare l’azienda

Il progetto per riportare in house Amia? Peril consigliere Michele Bertucco arriva fuori tempo massimo rispetto al dibattito che si sviluppa da anni, ma anche rispetto alle precise indicazioni date dal Consiglio comunale fin dal 2018. “Bene- ha detto- che l’amministrazione sia tornata indietro rispetto alla ipotizzata soluzione pasticciata di uno scorporo della sola manodopera con locazione di mezzi e impianti. I piagnistei dell’amministrazione sono però del tutto ingiustificati: Agsm-Aim ha favorito l’operazione in ogni maniera, anche consentendo il pagamento in comode rate con maxi-rata finale a carico dell’amministrazione che governerà la città nel 2032. Come annota anche il consulente, il piano degli investimenti da 60 milioni di euro necessita una ripatrimonializzazione dell’azienda, Manca inoltre l’organigramma dei vertici della newco: quali sorprese ci riserveranno Sboarina e soci?’’, conclude.
Dal Pd, per bocca di Federico Benini, Elisa La Paglia e Stefano Vallani sono arrivate alcune domande. “Se è tutto così facile, perché Sboarina e Bianchini portano il Piano soltanto a pochi giorni dalla scadenza del mandato amministrativo? Perché non hanno cominciato a macinare utili e ad incrementare la quota di differenziata due o tre anni fa? Perché consegnano tutto il lavoro di attuazione alle prossime amministrazioni?’’. Ha votato a favore anche il consigliere di lista Tosi Alberto Bozza. “Come già annunciato ancora due anni fa, abbiamo votato a favore, nonostante la complessiva mala gestione portata avanti sia dall’amministrazione comunale che dal presidente di Amia”.