Amia Agsm e Albania distanti ma non troppo Dopo l'articolo della Cronaca sull'arresto del sindaco di Tirana, dove la nostra città svolge la raccolta dei rifiuti, Amia ci scrive: "Non abbiamo più rapporti". Dopo un passato difficile e in perdita, esiste solo una società operativa mista tra Agsm e la città albanese: holding azzerata

L’arresto con l’accusa di corruzione del sindaco di Tirana Erion Veliaj di cui abbiamo dato ampio resoconto il 12 febbraio sulla Cronaca di Verona ha fatto ritornare sotto i riflettori i rapporti di partnership tra la città dell’Albania e il Comune di Verona per la gestione dei rifiuti che dal 2016 la nostra città cura per conto del comune albanese con Amia.
Una situazione delicata quella di Eco Tirana, tanto che a fine 2023 il Consiglio comunale ha posto un po’ di ordine e con 22 voti favorevoli,ha approvato una razionalizzazione delle società partecipate su proposta dell’assessore al bilancio Michele Bertucco.
Era stato così deciso che il gruppo Agsm Aim avrebbe acquisito a breve (in effetti poi nell’aprile 2024) il 49% di Eco Tirana Sh.A da Agsm Holding Albania.
A seguito di tale operazione, Eco Tirana è diventata società direttamente partecipata dalla capogruppo Agsm-Aim e, a quel punto è stato possibile concludere definitivamente la liquidazione di Agsm Holding Albania Sh.A., con successiva cancellazione della società dal Registro Imprese Albanese e con assegnazione ai Soci del residuo attivo di liquidazione.
Eco Tirana è società operativa controllata per il 51 per cento dal Comune di Tirana e, diceva il Comune, “può diventare in futuro uno strumento per avviare sinergie per la realizzazione di investimenti nel settore ambiente, che potrebbero rappresentare un veicolo di sviluppo per il territorio di Verona, Vicenza e Triveneto a supporto degli investimenti diretti di Agsm Aim”.
Ma andiamo a vedere la scheda tecnica di questa società ormai entrata in pancia ad Agsm Aim che detiene il 49% delle quote e nata nel 2016 per la gestione dei rifiuti nella città albanese di Tirana. Ma essendo il Comune socio di maggioranza di Agsm, indirettamente ha una quota non piccola di questa società albanese che conta un consiglio di gestione di tre persone e ha 407 dipendenti.
Il punto è che questa società italo-albanese partecipata dalla pubblica amministrazione veronese, non svolge alcuna attività a favore della comunità veronese o delle amministrazioni pubbliche che la controllano. C’è solo un accordo di cooperazione stipulato tra le due città per sviluppare sinergie future nel campo ambientale e della gestione dei rifiuti. I risultati d’esercizio sono modesti (qualche centinaio di euro di attivo), il patrimonio netto risulta di 3 mila euro ma soprattutto questa società non produce attività di beni e servizi a favore dell’amministrazione comunale veronese. Il Comune può pensare di tirarsi fuori da questa vicenda visto che Agsm è di sua proprietà?

Prese le distanze dal rapporto d’affari. “Amia non ha nulla a che fare con Eco Tirana”. Valdegamberi: “Quanto ci è costato?”

A seguito dell’articolo della Cronaca di Verona, Amia ha fatto pervenire un approfondimento per chiarire la situazione: “La Presidenza e il Consiglio di Amministrazione di Amia non hanno nulla a che fare con EcoTirana poiché, quando nel novembre 2023 Amiavr SpA, società in house del Comune di Verona, ha comprato Amia Verona Spa da Agsm Aim lo ha fatto non acquistando le quote di tutte le altre società partecipate. Prima ancora di questo acquisto, datato 29 novembre 2023, infatti, era stata fatta una scissione parziale di tutte le quote di partecipazione ad Agsm Aim Ambiente con atto notarile datato 5 aprile 2023”.
Di conseguenza, scrive Amia alla Cronaca di Verona, “Amia e Agsm Aim hanno lavorato insieme sul progetto Albania in passato, attraverso Agsm Holding Albania le cui quote erano al 75% di Agsm Aim e per il 25% di Amia. Si tratta dunque di un rapporto ad oggi concluso”.
Insomma, già da un anno e poco più Verona ha cominciato a prendere le distanze da questo rapporto di affari con Tirana basato sulla gestione e raccolta di rifiuti. In origine infatti era stata creata addirittura una holding oltre alla società operativa di raccolta dell’immondizia nella città albanese. Ora la holding è stata appunto eliminata ed è rimasta la società operativa che però è stata rigenerata creando una società tra Agsm e Comune di Tirana. Tuttavia quando un anno e mezzo fa, come abbiamo ricordato nella puntata precedente, sono andati a Tirana dal sindaco della città i sindaci di Verona Damiano Tommasi e di Vicenza Giacomo Possamai non c’era nessuno di Agsm al seguito. Alla luce di quanto accaduto ora, una scelta che può essere letta come una consapevole prudenza. Infatti come abbiamo scritto più sopra ora i rapporti con Tirana li tiene Agsm-Aim con una nuova società operativa mista 49% Agsm e 51% Tirana.
Del resto è stata una scelta obbligata per fare chiarezza e mettere a posto una situazione difficile da giustificare in quanto il Comune con una sua azienda faceva investimenti all’estero senza vantaggi per la comunità locale. Inoltre, non rendeva almeno ufficialmente. Infatti se andiamo a vedere uno studio elaborato dai commercialisti nel 2019 e relativo al 2018, la Holding Albania era in perdita, la società operativa Eco Tirana aveva utili di qualche migliaio di euro ma soprattutto la società messa in piedi da Eco Tirana e Integrated Energy BV (51% e 49% rispettivamente) e chiamata Eco Recycling e finanziata da Eco Tirana perdeva 200 mila euro nel 2018.
Una situazione difficile da sostenere e sulla quale dunque è stato necessario intervenire per cominciare a prendere le distanze: evidentemente i rifiuti mandavano cattivo odore.
Ma mentre arrivano notizie che l’arresto di Veliaj è stato confermato e il sindaco resta in carcere a Durazzo in attesa degli sviluppi delle indagini per corruzione, a sua difesa si schiera totalmente il premier albanese Edi Rama per il quale “non sussistono prove sufficienti per trattenere in carcere il sindaco di Tirana”, sottolineando che Veliaj attualmente “non è imputato” e che “il pubblico ministero stesso non ha richiesto l’inizio di un processo, non ci sono prove”, basandosi su “sospetti insufficienti”. Allimite, dice Rama, Veliaj può essere un sospettato ma non un imputato.
Ma su tutta questa vicenda interviene il consigliere regionale Stefano Valdegamberi perché alcuni interrogativi restano in sospeso: “Si ha un’idea di quanto sia costata tutta questa operazione Albania ai cittadini veronesi? I costi sono finiti nelle bollette? E quale è stata la remunerazione dell’investimento?”
MB