Altroché “Verona Domani”: il movimento civico fondato da Stefano Casali e Matteo Gasparato in poco tempo si è preso l’oggi. In Consiglio comunale ha 6 rappresentanti, appena uno in meno della Lega, la quale per lungo tempo ha detenuto il monopolio o quasi della politica cittadina. Il gruppo consiliare di Verona Domani è nato nel 2018. Casali è stato recentemente nominato presidente di Agsm, che, di fatto, ha in mano le chiavi della città. In lungadige Galtarossa vengono prese decisioni strategiche ed economiche determinanti. Casali, ex consigliere regionale – e prima vice di Flavio Tosi a Palazzo Barbieri – è dotato di grande fiuto politico e ciò non potrà non incidere sugli equilibri. Gasparato è il dominus del Consorzio Zai, altro colosso. È stato rapidamente in grado di ramificare il movimento nelle circoscrizioni e in provincia. L’allontanamento da “Battiti”, la civica di Sboarina, non ha per nulla inficiato il proseguo dell’attività, anzi. La “scissione” tra le due civiche non è stata polemica, i movimenti hanno preso strade diverse, e innanzi a Verona Domani si è spalancata una prateria. Uno degli ultimi acquisti di peso è stato Andrea Bassi, anche lui ex consigliere regionale, ex leghista ed ex tosiano, a livello nazionale entrato da poco in Fratelli d’Italia, che in base al risultato delle ultime elezioni regionali è diventato il primo partito in città, particolare di non poco conto. Bassi detiene deleghe importanti in Comune: Demanio ed Edilizia. È un assessorato “forte”. Le scelte del centrodestra cittadino non potranno non essere influenzate da tale movimento civico, nato sottotraccia e diventato una corrazzata. Ha generali che conoscono il campo di battaglia e soldati capaci di combattere in prima linea. “Verona Domani”, non c’è dubbio, avrà un ruolo di primo piano nella scelta del prossimo candidato sindaco. I giochi sono apertissimi e oggi sono in tanti a farci un pensierino.