Si è svolto, a Verona, su proposta della Vicepresidente e Assessore alle Infrastrutture e Trasporti della Regione Veneto Elisa De Berti, un incontro di aggiornamento e confronto con gli enti locali e le associazioni di categoria della Provincia di Verona, e il Commissario Straordinario per la AV/AC Brescia – Verona – Padova e responsabile della Direzione Investimenti di RFI, Ing. Vincenzo Macello, per fare il punto sugli interventi relativi all’Alta Velocità sulla linea Brescia-Verona–Padova e il quadruplicamento della linea ferroviaria di Accesso sud alla galleria di base del Brennero, Fortezza-Verona legati al nodo di Verona.
“E’ la prima volta che viene fatto un incontro con tutti gli enti e le associazioni di categoria del territorio veronese per parlare di Alta Velocità. Abbiamo di fatto adottato un metodo di lavoro che ha permesso di costruire un modello virtuoso che consiste nel condividere le soluzioni pratiche con i soggetti coinvolti per arrivare al raggiungimento degli obiettivi prefissati”, ha affermato la Vicepresidente De Berti.
“Dei quattro corridoi TEN-T di interesse europeo che interessano l’Italia, tre coinvolgono il Veneto e due di questi si incrociano a Verona, che rappresenta quindi un nodo fondamentale, la cui centralità si estende a tutto il territorio regionale, sia per il trasporto merci che per il trasporto passeggeri. Le ricadute dell’Alta Velocità saranno quindi sia infrastrutturali che economiche – ha proseguito la Vicepresidente – Dai sopralluoghi effettuati abbiamo potuto constatare che i cantieri sono entrati nel vivo e che i lavori continuano e procedono in maniera spedita. Nei prossimi anni la città di Verona sarà interessata da una serie di cantieri che avranno un impatto estremamente significativo sulla città ed il territorio circostante”.
Sono circa 25 gli interventi diversi che coinvolgeranno l’area di Verona relativamente all’AV/AC e che consentiranno il raggiungimento di tre obiettivi fondamentali: connettere Brescia-Verona-Vicenza-Padova con una riduzione dei tempi di percorrenza per i viaggiatori, avere un itinerario merci preferenziale che consentirà di passare dalla gomma al ferro, ed infine – conseguentemente – liberare le linee regionali dai treni merci e a lunga percorrenza, aumentando la capacità dei convogli a servizio dei cittadini e dei pendolari.
“Vista la tipologia di interventi, il cronoprogramma, l’area interessata e le ricadute che i lavori avranno su di essa, ritengo sia doverosa una condivisione dello stato dell’arte’’, ha concluso la vicepresidente.