E’ sempre alta la tensione tra i commercianti e Palazzo Barbieri per la chiusura della Ztl. Ieri si è svolta la manifestazione di protesta alla quale hanno partecipato circa 150 persone tra le quali anche residenti del centro storico: tutti lamentano scarsa sicurezza, desertificazione, mancanza di trasporti e chiedono provvedimenti di sostegno all’amministrazione comunale. Nel pomeriggio una delegazione dei manifestanti ha incontrato gli assessori Rotta (Commercio) e Ferrari (Mobilità) e qualche apertura sembra essere arrivata. Anche se il Comune rimane sulle sue posizioni e non pare che ci saranno novità immediate. Gli assessori hanno ribadito che “si è voluto intraprendere un riordino degli accessi alla ZTL” e non parlano di “chiusura” dal momento che ci si può prenotare con una app per entrare 4 volte al mese in centro storico e inoltre chi ha il permesso di accesso lo ha conservato. Ma in Ztl “la situazione è insostenibile per i numeri: per esempio 1600 posti auto disponibili e circa 20.000 permessi. E’ nostra intenzione migliorare la possibilità di prenotazione attraverso l’app di 4 volte al mese per residenti di Comune e Provincia così come proseguire nel riordino complessivo della sosta che passerà anche da convenzioni con i parcheggi in struttura” hanno affermato Rotta e Ferrari. Che il centro storico abbia perduto attrattività come sostengono i commercianti non è condiviso da Palazzo Barbieri: “Ricordiamo che a Verona si organizzano ogni anno 6mila eventi di cui 2mila manifestazioni. Condividiamo l’importanza di comunicare il “comprare locale” per preservare i negozi storici e di prossimità, così come il tornare a ripopolare il centro di botteghe artigiane. Il turista cerca le tipicità locali sia del food che del non food”. E prevedere un servizio di trasporto pubblico dedicato al centro storico magari con minibus? “Ci sono dinamiche non dipendenti dal Comune quali le risorse per incentivare il trasporto pubblico, il caro affitti, la concorrenza dell’e-commerce o la presenza di un centro commerciale alle porte della città. Accogliamo ben volentieri i suggerimenti degli esercenti, c’è molto da lavorare per recuperare i ritardi accumulati in questi ultimi anni. Pensiamo alla destagionalizzazione degli eventi per migliorarne l’efficacia o al “cantiere Natale”, un tavolo dinamico con tutti gli attori e operatori coinvolti per lavorare su una stagione natalizia più attrattiva”.
In Centro Storico chiesta più elasticità. Da novembre ad aprile apertura della Ztl dalle 11 alle 18 e chiusura nel fine settimana
Le richieste degli esercenti del centro storico sono state presentate agli assessori sotto forma di documento ufficiale. “La giornata di ieri è andata molto bene, sia al mattino quando abbiamo portato in piazza a protestare 200 persone e in certi momenti anche 250 tra commercianti e residenti”, racconta il presidente del Comitato Tiziano Meglioranzi, “sia nel pomeriggio con l’incontro in Comune con gli assessori e i sindacati di categoria”. Meglioranzi si rende conto che “tornare indietro alla situazione di prima non riteniamo sia credibile, per cui abbiamo presentato proposte per il breve e il medio termine al fine di migliorare la situazione che si è venuta a creare”. Prima proposta: “Da novembre ad aprile, che sono i mesi con meno presenze turistiche in città, chiediamo che la Ztl venga aperta dalle 11 alle 18 con una fascia unica dal lunedì al venerdì. Chiusura nel week end. Da maggio a ottobre la Ztl può restare chiusa h24 come adesso e la possibilità di accesso con la app”. Seconda proposta: “Prendiamo esempio da Firenze dove gli esercenti che lavorano in Ztl hanno diritto ad avere due targhe a disposizione (auto o furgoni senza distinzioni) che possono entrare sempre per il carico e lo scarico ma non possono parcheggiare. Questo ci consentirebbe di lavorare in modo decente, visto che il Comune è passato alla chiusura totale senza passaggi intermedi che avrebbero potuto darci il tempo di organizzarci”. Queste due proposte sono al vaglio del Comune e il Comitato si attende una risposta positiva. “Ci rendiamo conto che non si può tornare indietro, però possiamo migliorare la situazione. E quindi questi due punti devono trovare accoglimento altrimenti dovremo aumentare la nostra protesta”, conclude Meglioranzi. MB