Allegri
“Una persona contrae il virus, si reca in una struttura sanitaria, gli viene diagnosticata la positività attraverso il tampone, non si procede al ricovero e se ne torna a casa con la possibilità di infettare chi gli sta attorno, senza che le strutture sanitarie – i cui protocolli dipendono dalla Regione – attivino almeno delle procedure di allarme e di controllo sul fondamentale isolamento domiciliare del soggetto.
Solo dopo che il focolaio è scoppiato, ci si accorge che occorrono procedure di controllo e di monitoraggio dei comportamenti dei soggetti infetti. Con un grande sforzo di tutti eravamo riusciti ad uscire da una fase drammatica per il nostro territorio ed ora, rischiamo di ripiombarci dentro. Responsabile, se non complice, la faciloneria di chi ci voleva convincere che “il virus è meno virulento” o chi ospitava esperti secondo cui “il virus clinicamente non esiste più”. Questo l’intervento di Giandomenico Allegri, prossimo candidato del Pd alle elezioni regionali.
Pasetto
Dopo aver tuonato contro i veneti, a suo dire colpevoli di imprudenze che porteranno al ritorno dell’allarme Covid in autunno, ecco allora l’ennesima capriola: è stato travisato da giornalisti cattivi, non c’è nessun allarme, si tratta solo di quattro sconsiderati che si sono ritrovati a cena.
Insomma ancora una volta tutto e il contrario di tutto, come nei mesi scorsi nei quali Zaia chiedeva di aprire tutto per poi minacciare di chiudere, diceva che l’epidemia era ormai finita, salvo il giorno dopo annunciare tamponi di massa. Sulle cose serie lasci parlare gli esperti. Si sarebbe risparmiato due stucchevoli conferenze stampa, solo condividendo le parole del prof. Crisanti, quando dice che “Non si tratta di fare ordinanze più severe o meno, ma di capire l’origine dei focolai e applicare le misure per spegnerli. La ricetta ce l’abbiamo: fare il tampone a tutti i contatti”. Questo l’intervento di Giorgio Pasetto e Anna Lisa Nalin, di Europa Veneto.