Quando oggigiorno parliamo di Basilica, a meno che non ci sia da parte nostra un interesse particolare per l’architettura antica, intendiamo quelle chiese particolarmente importanti presenti nelle città che spesso assumevano il ruolo di cattedrali.
Inizialmente però, in epoca romana, non era così.
Per basilica (dal greco stoà basileiós, portico del re, con riferimento al portico regio dell’Agorà di Atene alla cui tipologia attinsero i romani), si intendeva l’edificio pubblico, spesso in comunicazione con il foro, che nell’antica Roma veniva utilizzato come luogo coperto soprattutto per trattare gli affari, sanare le controversie ed amministrare la giustizia.
La Basilica di Verona era un complesso che faceva parte dell’area del Foro della città romana, corrispondente_all’odierna Piazza delle Erbe. Dell’edificio rimangono solo alcuni resti individuati durante scavi archeologici.
Si trattava di un elemento fondamentale allo svolgimento della vita cittadina, in quanto vi si svolgevano sia funzioni civili che amministrative, in particolare si compivano transazioni commerciali e si amministrava la giustizia.
Ma oggi, dopo aver parlato di basiliche paleocristiane del complesso del duomo, vogliamo dare qualche accenno ad una chiea paleocristiana tra le piu antiche presenti a Verona:
La chiesa delle Sante Teuteria e Tosca, conosciuta anche con il nome di sacello delle Sante Teuteria e Tosca, è un luogo di culto cattolico che sorge nel cuore del centro storico di Verona, alle spalle della chiesa dei Santi Apostoli e poco lontano da porta Borsari (porta romana il cui nome ci ricorda i dazi che venivano pagati per entrare in città). Santa Teuteria e Tosca, nata come sepolcro romano o martyrium paleocristiano, è considerata da alcuni studiosi come la chiesa più antica del Veneto.
Il piccolo sacello, sorto a lato e a breve distanza dell’antica via Postumia, in un’area sepolcrale che in epoca romana si trovava al di fuori delle mura di Verona, è stato probabilmente edificato nel V secolo insieme all’adiacente chiesa dei Santi Apostoli. Questo primo edificio doveva essere caratterizzato da una pianta a croce greca con il corpo centrale sopraelevato rispetto ai quattro bracci e copertura a volta a botte e inizialmente, secondo il soprintendente
Nell’VIII secolo l’edificio venne rinnovato in occasione della deposizione delle reliquie di due sante, Teuteria e Tosca, su commissione del vescovo di Verona Annone, il quale consacrò la chiesetta nel 751. Il culto di Tosca, sorella del vescovo Procolo, si diffuse a Verona già nell’alto medioevo, mentre quello di Teuteria comparve solo nel XII secolo, senza avere mai una particolare officiatura. La leggenda che narra delle due sante afferma che quest’ultima fosse figlia del re d’Inghilterra, in fuga dal nobile pagano Osvaldo; essa arrivò in città e trovò rifugio in una grotta abitata da Tosca, eremita. All’arrivo dei sicari alcuni ragni tessero sull’apertura una tela così fitta da impedirne l’ingresso e salvare le due sante, che vissero insieme il resto della vita, morendo a pochi giorni di distanza l’una dall’altra nel 263.
Il sacello è privo di una facciata, in quanto essa è addossatal’adiacente chiesa dei Santi Apostoli, mentre sono leggibili tutti gli altri prospetti esterni, i quali si presentano con un paramento murario a vista che permette una facile leggibilità delle stratificazioni e trasformazioni subite dall’edificio nel corso dei secoli.
La chiesa dei santi Apostoli che sorge appunto a lato dell’antica via Postumia, in quella che in epoca romana era un’area sepolcrale situata fuori dalle mura romane di Verona, è stata probabilmente edificata nel V secolo insieme all’adiacente sacello delle Sante Teuteria e Tosca, anche se la prima attestazione della sua presenza in un documento risale al VIII secolo, quando viene ricordata nel Ritmo Pipiniano o Versus de Verona.
Tiziano Brusco