Con ben 41 anni di storia alle spalle, l’Antica Sagra dei Rofioi è tornata protagonista quest’anno a Sanguinetto dal 5 al 9 settembre. Organizzata dalla Pro Loco in sinergia con il Comune, ha visto nell’8 settembre, una giornata ricca di emozioni e di eventi suggestivi.
A partire dall’inaugurazione, alle 11.30, della Pink Bench del Cammino delle Scoperte posizionata in piazza della Vittoria, alla presenza di Jesusleny Gomes, l’imprenditrice brasiliana di origini venete ideatrice del progetto.
“Jesusleny” ha spiegato il sindaco Daniele Fraccaroli “ha percorso a piedi e da sola tutti i 574 comuni del Veneto. Al termine di questo cammino, ha voluto lasciare una traccia per invitare anche gli altri a ripercorrere la sua stessa esperienza senza farsi frenare dalle paure. Per questo ha dato vita al progetto della Pink Bench in cui sono riportate da un lato una donna dall’altro una valigia”.
“Tutti noi proveniamo da una donna” ha commentato Jesusleny Gomes “e tutti noi abbiamo delle paure. Per questo ho scelto questo come simbolo di un cammino che collega oltre 30 Comuni della provincia di Verona. L’obiettivo sarà poi quello di realizzare un Cammino per ogni provincia del Veneto e di collegarli assieme per poi creare un gemellaggio con i principali cammini nazionali e internazionali. Un plauso va a questa Amministrazione per aver avuto la lungimiranza di dare continuità ad un’iniziativa partita con la precedente Amministrazione”.
Dopo aver tolto il telo che copriva la Pink Bench e che accompagna Jesusleny Gomes in tutte le inaugurazioni ed aver effettuato il tradizionale taglio del nastro, la panchina, realizzata in pietra della Lessinia grazie alla partnership con il Consorzio Tutela Pietra della Lessinia, è stata benedetta dal parroco don Ulisse Mantovani.
A seguire il sindaco Fraccaroli ha poi presentato il nuovo Diario Diversamente Veneto che, acquistato dal Comune, sarà consegnato gratuitamente ai bambini della scuola primaria del territorio giovedì 12 settembre, alla presenza dell’assessore alla Cultura Denise Passilongo e della collega all’Istruzione Lisa Baldi.
“Si tratta di un progetto ideato sempre da Jesusleny Gomes per promuovere il Veneto e per farlo conoscere anche ai più piccoli” ha spiegato il sindaco di Sanguinetto. “L’iniziativa, giunta alla seconda edizione e patrocinata dal Consiglio Regionale del Veneto, prevede quest’anno la partecipazione anche dei Comuni del Veneto tra cui anche Sanguinetto. Perciò, in esso è contenuta una fiaba che parla del nostro Comune, grazie al racconto dello chef Sanguinettò che troviamo impegnato a cucinare il nostro piatto per eccellenza: i rofioi”.
Non poteva dunque esserci giorno migliore per presentare il Diario se non quello appunto dedicato alla sagra dei rofioi che, nella giornata di domenica, si è rivelata ricca di altre sorprese. Tra tutte, la visita di Sonia Agnese Vezzari, consigliere comunale di Soave ma soprattutto figlia del Re del Rufiolo di Costeggiola, scomparso lo scorso 20 agosto all’età di 83 anni.
L’occasione ha dato vita al racconto di quella che, nata come una disputa tra Comuni, si è rivelata una storia di rispetto e di collaborazione. “Circa dieci anni fa” racconta Sonia Vezzari “erano sorti alcuni malumori circa chi fosse il paese in cui era effettivamente nato questo dolce, se Costeggiola o Sanguinetto. Ci siamo parlati tra Pro Loco e Amministrazioni e abbiamo deciso che non era importante saperlo e che tutti e due i paesi potevano dirsi patria di questo dolce. Anzi, il fatto che a Costeggiola ci fosse il Re del Rufiolo spinse Sanguinetto a dare vita alla Siora dei Rofioi e, ad ogni sagra, ci scambiamo la visita, come segno di questo importante sodalizio. Quest’anno sono venuta io per ricordare mio papà e il suo amore per questo personaggio che aveva fatto ormai suo. Ora dovremo impegnarci tutti per portare avanti questa eredità, importante non solo per la mia famiglia, ma per tutto il paese”. “Ho avuto il piacere di conoscere Natalino Vezzari, il Re del Rufiolo, durante la mia camminata attraverso tutto il Veneto” ha aggiunto Jesusleny Gomes “e di lui serbo un ricordo bellissimo. Quando arrivai a Costeggiola era pronto ad accogliermi vestito come Re del Rufiolo e desideroso di raccontarmi questa straordinaria tradizione perché potessi farla conoscere a tutti”.
La giornata si è conclusa festeggiando i veri protagonisti della manifestazione: i rofioi.