A sette mesi dall’inaugurazione del salone monumentale e delle sale affrescate, la Biblioteca Capitolare di Verona, la più antica al mondo ancora in attività, svela al pubblico due sale inedite. Da oggi sarà possibile ammirare tesori inestimabili, valorizzati dalle più moderne tecnologie multimediali collocate lungo il percorso espositivo, per restituire ai visitatori un’esperienza emozionante, immersiva e interattiva. Un nuovo tassello, la seconda di tre tappe dell’ambizioso progetto di trasformazione e rinnovamento avviato dalla Fondazione Biblioteca Capitolare a settembre 2023, tendente a promuovere il potenziale museale della Biblioteca con soluzioni innovative e fruibili rivolte al turismo nazionale e internazionale. L’allestimento espositivo e multimediale è stato realizzato dallo studio NEO [Narrative Environments Operas], grazie al contributo di Cartiere Saci di Verona, secondo una prospettiva di integrazione tra antico e contemporaneo.
“Si tratta di un ulteriore salto di qualità per portare questo tesoro ad una sempre maggiore fruibilità e conoscenza da parte del grande pubblico”. – dichiara mons. Bruno Fasani, Presidente della Fondazione Biblioteca Capitolare.
“Come Cartiere Saci ho voluto supportare questa seconda tappa del progetto museale, perché credo che l’impresa abbia delle responsabilità valoriali e sociali soprattutto in un tempo dove tutto, a livello politico-internazionale, sembra complicarsi di giorno in giorno. – afferma Lorenzo Poli, Presidente di Cartiere Saci – Per questo ritengo un onore aver contribuito all’apertura al grande pubblico di altri due ambienti del nostro scrigno di carta che custodisce la nostra storia svelando, al contempo, le radici del nostro presente e la bellezza culturale e artistica che ci circonda”.
La proposta museale della Fondazione Biblioteca Capitolare si arricchisce di due nuove sale.
Nella prima sala è allestita la teca con il manoscritto di Ursicino (517 d.C.), lettore della chiesa di Verona. Accanto al manoscritto di Ursicino è esposta la tavoletta (valva) in avorio, datata anch’essa 517 d.C., con la rappresentazione del console Anastasio. La valva venne acquistata dall’intellettuale veronese Scipione Maffei (1675-1755) e fu in seguito donata alla Biblioteca.
Nella sala attigua sono esposti importanti manoscritti, tra i quali spicca il celebre Indovinello Veronese (fine VIII/inizio IX secolo), noto al grande pubblico, perché rappresenta la prima testimonianza scritta della lingua volgare ai suoi albori.
La terza sala è dedicata interamente ai tesori dei canonici.
L’orizzonte della Fondazione Biblioteca Capitolare è ancora più vasto e include la progettazione, già avviata, di un Hub culturale. Il “Polo culturale” sorgerà nell’edificio a tre piani che affaccia su Piazza Duomo. L’obiettivo è diventare un centro di eccellenza internazionale per lo studio integrato del libro e per il sostegno alla ricerca basata sulle collezioni.