I millecentocinquanta laboratori artigiani veronesi del settore alimentazione lanciano l’allarme: “Se va avanti così sarà sempre più dura lavorare”. Molti i fattori che preoccupano secondo il Presidente di Confartigianato Imprese Verona, Roberto Iraci Sareri: “Quello che crea più angoscia, in questo momento – afferma – è sicuramente il rincaro del costo dell’energia: elettricità e gas. Dopo una cavalcata, da inizio anno, che ha già più che raddoppiato i nostri costi, nel solo mese di luglio il Caem, il consorzio regionale per l’erogazione dell’energia di Confartigianato, che in quanto tale ha garantito e garantisce sempre un minor costo per le forniture, stima un ulteriore +55%”.
Le attuali quotazioni dei prezzi alla borsa elettrica preannunciano, infatti, un forte incremento della bolletta elettrica nel mese di competenza di luglio rispetto al mese precedente. Per dare un ordine di grandezza, se prendiamo ad esempio un’azienda che consuma circa 10.000 kWh in un mese, se sulla competenza di giugno (fattura ricevuta a metà/fine luglio) ha sostenuto un costo di 2.700 euro come spesa pura di vendita, senza comprendere le perdite di rete, il dispacciamento, le spese di trasporto, le spese per oneri, e le imposte, sui medesimi consumi è presumibile che a luglio, con fattura che verrà ricevuta dopo metà agosto, andrà a spendere 4.200-4.300 euro.
A questo, ovviamente, va aggiunto, ed è sotto gli occhi di tutti, un aumento continuo dei prezzi delle materie prime.
Il settore dell’alimentazione artigianale, in qualche modo, stava uscendo bene dalla crisi Covid.
Il rischio, ora, è che proprio a partire dai prodotti alimentari si scateni ulteriormente l’inflazione.
“Serve un intervento sull’intera filiera, altrimenti fra poco sopravviverà solo la grande distribuzione. Inoltre, confidiamo nel Decreto Aiuti che, come anticipato dal Ministro Brunetta, potrebbe azzerrare l’Iva che grava sui prodotti alimentari’’, conclude.