Alimentazione, 3 milioni di disturbi Questo il numero di persone che in Italia soffrono oggi di problematiche alimentari

I Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) rappresentano, secondo quanto riporta l’Istituto Superiore di Sanità (ISS), oramai un’autentica epidemia sociale. In Italia si stima che circa 3 milioni di persone soffrano di una forma di disturbo alimentare, con 8.500 nuovi casi ogni anno, e il sommerso sembra essere sempre maggiore.
La Pandemia da Covid-19 pare avere contribuito ad acuire ulteriormente queste problematicità, comportando un aumento del 30% dei casi, funzionando sia da fattore di accelerazione del problema stesso, che da esacerbante di un malessere latente.
I DCA consistono in disfunzioni del comportamento della nutrizione e/o in comportamenti finalizzati al controllo del peso corporeo, che danneggiano in modo significativo il funzionamento psicologico e la salute fisica. Insorgono generalmente nella fase adolescenziale e riguardano soprattutto le ragazze, ma sono in aumento anche i casi di bambine (8-9 anni), di adolescenti maschi e di adulti.
I disturbi dell’alimentazione più diffusi sono: l’anoressia nervosa (AN), la bulimia nervosa (BN) e il disturbo da alimentazione incontrollata (o binge eating disorder, BED).
Capire perché si sviluppa un disturbo di questa tipologia è complesso e ogni caso ha una sua storia in tal senso, tuttavia attualmente gli studiosi concordano nel ritenere il modello multifattoriale il più adatto a spiegarne l’evoluzione. Alcune macrocategorie fattoriali sembrano concorrere a instaurare un disturbo di questo tipo.
I primi fattori di rischio sono i predisponenti, di matrice genetica, psicologica o ambientale e aumentano la vulnerabilità di una persona a sviluppare il disturbo.
I secondi fattori sono i precipitanti, che consistono in eventi o situazioni che scatenano l’insorgenza del disturbo. Infine, ci sono i fattori di mantenimento, che impediscono un ritorno alla “normalità” e costituiscono un loop di mantenimento.
Per la cura dei disturbi dell’alimentazione è importante rivolgersi a centri specialistici che si occupano specificamente di questi problemi. L’approccio più efficace per il trattamento di tali disturbi è quello multi-disciplinare e integrato.

Sara Rosa