Alfieri della Repubblica, otto veneti Tra loro Pietro Zuccotti di Peschiera: ha fatto crescere il senso civico tra i giovani

“Veri esempi di impegno civico, gli Alfieri della Repubblica veneti, insigniti oggi al Quirinale, sono l’immagine della nostra regione, del suo futuro, di quello spirito di solidarietà che è proprio della nostra gente. Mi congratulo con loro e riconfermo tutto l’apprezzamento e l’ammirazione per lo spirito di volontariato che testimoniano quotidianamente, dimostrandosi un modello per tutti i cittadini”.
Con queste parole il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, esprime il suo plauso per gli 8 giovani veneti che, nominati Alfieri della Repubblica negli anni 2019, 2020 e 2021, hanno ricevuto, questa mattina al Quirinale, l’attestato d’onore dal Capo dello Stato.
La pattuglia di Alfieri della Repubblica del Veneto è così composta:
Alice Andreanelli di Venezia, per la sua opera di volontaria nelle operazioni di soccorso a Venezia durante l’emergenza provocata dall’acqua alta. (2019)
Sofia Ferrarese di Veneo Brugine (PD) per aver promosso la conoscenza della montagna e il rispetto della natura, lavorando al ripristino dei sentieri danneggiati dalla tempesta Vaia. (2019)
Pietro Zuccotti di Peschiera del Garda (VR) per il talento e la dedizione nella promozione del territorio, il rispetto dell’ambiente e nel far crescere il senso civico tra i giovani. (2019)
Nicolò Brizzolari di Rovigo, per il senso civico dimostrato a favore degli anziani e nell’impegno sui temi ambientali. (2020)
Francis Fernando Chkrawarthige Praveen di Pove del Grappa (VI), per la generosità e la sensibilità con cui si dedica al volontariato degli anziani, dei più poveri e dei pèiù svantaggiati. (2020)
Antonio Maria Granieri di Vigonza (PD), per essere diventato testimone di socialità e amicizia nelle attività dell’associazione Down Dadi di Padova. (2020)
Mattia Piccoli di Concordia Sagittaria (VE), per l’amore e la cura con cui segue quotidianamente la malattia del padre e aiuta a contrastarla. (2020)
Andrea Pigato, di Romano d’Ezzelino (VI), per il talento dimostrato nella giocoleria e per aver dimostrato come una malattia può essere trasformata in un’occasione di crescita e di socialità. (2021).
“A leggere le motivazioni delle concessioni – sottolinea Zaia – emerge un mondo variegato di attività spontanee e volontaristiche che non solo fa onore a questi ragazzi ma sottolinea come l’intraprendenza e l’attenzione al sociale, che da sempre sono caratteristiche dei veneti, trovano continuità nelle nuove generazioni. Sono certo che il titolo ricevuto da questi giovani sarà una ulteriore spinta a insistere nell’impegno a favore della società. Come amo spesso ripetere, tra i giovani di oggi c’è chi sarà domani un professore universitario, presidente della Regione, professionista affermato o comunque un lavoratore impegnato in mille altri ruoli; questi Alfieri rappresentano tantissimi loro coetanei e ci assicurano che il nostro futuro è in ottime mani”.