Alessia Rotta vice, è più di un’idea Ha esperienza, conosce la “macchina”, ha agganci a livello nazionale: è lei in pole...

GPiù di un’idea, anche questa, comunque, da condividere. Alessia Rotta, parlamentare Pd, ottimo successo personale (più di 1000 preferenze), dovrebbe essere la vice di Damiano Tommasi.
Alessia Rotta ha tutti i requisiti per occupare un ruolo-chiave nella squadra del nuovo sindaco. Perchè ha esperienza, conosce molto bene la macchina amministrativa e garantisce quegli agganci romani fondamentali per il progetto che Tommasi ha in testa rispetto a una città che deve diventare europea.
In più, anche questo va detto, è del Pd, partito che può “reclamare” a buon diritto un ruolo importante come questo. Nel Pd c’è pure Elisa La Paglia (il vice sarà donna, anche questo è sicuro), che pure ha ottenuto un larghissimo consenso (anche lei oltre le mille preferenze). Ma rispetto ad Alessia Rotta ha minor esperienza e quindi, per lei, si profila un posto in Giunta, con deleghe (probabilmente) al settore scolastico e all’Istruzione.
Un altro del Pd che sarà sicuramente “titolare” è Federico Benini, il più votato, reduce da cinque anni di fiera opposizione, pronto a sua volta a un ruolo di responsabilità, come merita.
GLI ALTRI GRUPPI. Per Traguardi, scontati (o quasi…) Tommaso Ferrari e Beatrice Verzè, forti di una valanga di preferenze e di un’esperienza maturata in cinque anni di lavoro, rispettivamente, in Consiglio e in Circoscrizione.
Anche Michele Bertucco è un nome “caldo” (per l’Ambiente, ad esempio), ma nel suo stesso gruppo si parla anche dell’ipotesi legata a Jessica Cugini. Poi c’è da scegliere nella lista del Sindaco, dove sembra sicurissimo Italo Sandrini, già presidente Acli a Verona e ora nell’Ufficio Nazionale. A livello di preferenze, “gettonatissimi” sono pure Veronica Atitsogbe, la più votata e il baby del gruppo, Jacopo Buffolo, secondo come preferenze. In più, ci sono ovviamente, le candidature esterne, una delle quali sembra assegnata a Federico Testa (Bilancio).
Il resto è un lavoro da “farmacista”, che Tommasi dovrà fare. Anzi, gli piacerà di più, da allenatore. Perchè la squadra dev’essere equilibrata, in tutti i sensi. “Tatticamente” pronta a moduli diversi, ma con ruoli definiti. E uno slogan, vecchio, ma sempre buono: “Uno per tutti, tutti per uno”. Nel calcio (e nella politica) di Damiano Tommasi, mai dimenticarsi di questo.