Nell’area nuova del Cimitero monumentale (quella che dà su via Campo Marzo) l’omonimia con noti personaggi del passato può incuriosire chi eventualmente possa accorgersene. Nella tomba della famiglia Sandini (Zona C – Nuovo), ad esempio, giace Carlotta Aschieri (30 aprile 1890 – 31 marzo 1968) che non fu certo la commemorata in una lapide apposta all’imbocco di via Mazzini da piazza Bra: “In questa casa Carlotta Aschieri venticinquenne e incinta cadde trucidata dagli au-striaci ultimo sfogo di moribonda tirannide 6 ottobre 1866”.
L’episodio è noto ed inquadrato nell’euforia precedente all’entrata dei bersaglieri da Porta Vescovo, il 16 ottobre 1866, dopo la cessione da parte della Francia e l’annessione di Verona e del Veneto (e pure Mantova e parte del Friuli, le attuali province di Udine e Pordenone) al Regno d’Italia, a Terza guerra d’indipendenza (20 giugno 1866 – 12 agosto 1866) conclusa. Dieci giorni prima dell’ingresso delle truppe italiane accolte festosamente in città i cittadini s’erano lasciati andare ad altri momenti d’esultanza all’apprendere della firma del trattato di pace a Vienna. Alcuni soldati o poliziotti asburgici cercarono di reprimere con la forza le manifestazioni e vennero a diverbio pure con delle persone dentro l’allora Caffè “Zampi”, all’angolo appunto tra via Nuova (oggi via Mazzini) e piazza Bra, provocando dei feriti. Un austriaco sferrò un colpo di baionetta alle reni dell’indifesa Carlotta Aschieri, di 25 anni ed in dolce attesa, causandone la morte davanti all’impotente marito. Un suggestivo quadro che rievoca l’omicidio di Carlotta, con l’iscrizione “Ultimo ricordo d’Austria a Verona 6 ottobre 1866. P:to Rossi pinxit” ed opera di Pietro Rossi (nato e morto a Guastalla, Reggio Emilia, 1829 – 1893) del 1867, è conservato al Museo d’arte moderna di Palazzo Forti con “trasferte istituzionali” a Palazzo Barbieri, in uffici di assessori del Comune di Verona.
Nella stessa parte nuova del Monumentale, sotto il colonnato (Reparto 35 – Intercolumnio), un loculo non si permette nemmeno, nonostante l’omonimia, di far concorrenza alla pomposa tomba al Famedio del Cimitero monumentale di Milano di Alessandro Manzoni (scrittore, poeta e dramma-turgo, Milano, 7 marzo 1785 – Milano, 22 maggio 1873). Il Manzoni di Verona è deceduto ben più giovane. “Qui riposa la salma di Alessandro Manzoni maestro elementare allievo ufficiale vero esempio di virtù cristianamente visse santamente morì Ai genitori ai fratelli addolorati resta solo il cristiano conforto. Nato 26 luglio 1899 – Morto 18 novembre 1919”. Carlotta Aschieri ed Alessandro Manzoni, dunque. Omonimie…