Per festeggiare il suo quattordicesimo compleanno insieme agli amici aveva scelto il bar Anselmi di piazza Erbe, ma la ricorrenza, purtroppo, per la minorenne ha avuto un brutto epilogo dal momento che è finita, in codice rosso, al pronto Soccorso di Borgo Trento. L’episodio è accaduto in pieno giorno, alle ore 15.30 del 2 settembre scorso, dove la neo quattordicenne ha ripetutamente ordinato ed ottenuto, in totale libertà,come si legge in una nota della questura, una serie di drink ad alto contenuto alcolico.
A mettere fine al consumo di alcool sono stati gli amici e coetanei della minorenne, i quali hanno scongiurato il verificarsi di conseguenze peggiori e ben più serie per la salute. Il personale preposto alla somministrazione non si è, invece, minimamente curato di appurare l’età della giovanissima. Sul punto la normativa in materia stabilisce che la vendita di alcolici a minorenni è vietata e costituisce reato, ai sensi dell’articolo 689 del codice penale. Non è, infatti, il minore che compra una bevanda alcolica a violare la norma, bensì l’esercente e la persona preposta alla somministrazione. L’avvenimento in sé desta un elevato livello di allarme sociale in quanto lede la salute dei minorenni stessi e riversa sulle loro famiglie e sulla collettività i correlati deleteri effetti, con inevitabili ripercussioni per l’ordine e la sicurezza pubblica. Queste sono le stesse motivazioni che hanno indotto il Questore di Verona Ivana Petricca ad accogliere la proposta di applicazione dell’art. 100 del T.U.L.P.S. pervenuta dal Dirigente dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, lo stesso Ufficio che, quel pomeriggio, allertato dal 118 che ha prestato soccorso sanitario alla minorenne, ha accertato i fatti in questione.