Prende il via domani la terza edizione della rassegna Vespri d’organo in Cattedrale, frutto della collaborazione tra la Fondazione Cariverona, il Conservatorio Statale di musica E.F. Dall’Abaco di Verona e la Parrocchia della Cattedrale di Santa Maria Assunta.
La rassegna oltre all’esaltazione del patrimonio organario mira alla valorizzazione della figura dell’organista e dei percorsi formativi offerti dal Conservatorio. Gli appuntamenti delle meditazioni musicali avranno infatti come protagonisti studenti dell’Ateneo musicale veronese, che potranno così cimentarsi nell’esecuzione pubblica di un repertorio musicale da concerto.
La rassegna sarà divisa in due parti: una che precede le festività natalizie e la seconda nel periodo antecedente la Quaresima. Il primo degli incontri, previsto per sabato 27 novembre, vedrà protagonista Nicola Dolci, organo. I successivi appuntamenti del mese di dicembre valorizzeranno gli allievi dei corsi formativi accademici:
Sabato 4 dicembre – Nicola Benetti, organo e Rebecca Bottari, soprano.
Sabato 11 dicembre – Francesco Botti, organo sabato 18 dicembre – Francesco Filippini, organo
Tutti gli eventi della rassegna si terranno presso la Cattedrale di Verona – Santa Maria Assunta – alle ore 17.30 e avranno la durata di circa un’ora.
Fondazione Cariverona da sempre sostiene iniziative culturali in ambito artistico e attività che valorizzino gli strumenti musicali e nel tempo si è impegnata al recupero di oltre 20 organi storici costruiti tra il ‘600 e ’800 – tra cui appunto l’organo Antegnati restaurato ad inizio anni ’90 – presenti nei territori di riferimento, risultando quindi naturale riconoscersi in questo progetto che arricchisce anche l’offerta culturale della città di Verona. La rassegna vedrà protagonista anche l’organo Farinati, di recente restauro, collocato nella cantoria di sinistra (in cornu Evangelii) è un’opera originale del 1909 dell’organaro veronese Domenico Farinati (1857-1942), allievo a Genova del noto organaro inglese William George Trice (1847-1918), al quale viene attribuita l’introduzione dell’organo moderno in Italia.