Per la prima volta in esposizione al Museo di Castelvecchio, le opere ‘Arcangelo Raffaele e Tobiolo’ e cinque elementi del grande ‘Polittico dei Santi Quattro Coronati’ del pittore Antonio Badile III, tra i primi maestri di Paolo Caliari detto il Veronese. Un nuovo allestimento, collocato all’interno della sala della Galleria Dipinti dedicata alla pittura veneta, in cui sono visibili, oltre al Badile, i capolavori di Paolo Veronese, Jacopo Tintoretto e Giulio Licinio.
Un progetto espositivo, studiato dalla direzione dei Musei civici veronesi, che oltre ad accrescere la proposta artistica del Museo, punta a valorizzare l’importante dipinto raffigurante l’Autoritratto di Badile, donato lo scorso anno alla città di Verona dalla signora Ida De Stefani Delaini.
Grazie all’acquisizione di quest’opera, infatti, è stato possibile aggiornare il percorso del Museo di Castelvecchio e presentare un originale approfondimento dell’attività giovanile di Paolo Veronese e il contesto culturale della sua formazione artistica. L’Autoritratto è presente nella sala, sulla parete di fronte a tre famose opere del giovane Veronese – la Pala Bevilacqua Lazise (Madonna col bambino i santi Giovanni battista e Ludovico da Tolosa e i due donatori) realizzata per la chiesa di San Fermo Maggiore e tre piccole tele che illustrano episodi della vita di Ester.
La nuova esposizione è stata presentata oggi dal sindaco Federico Sboarina insieme all’assessore alla Cultura Francesca Briani e al direttore dei Musei Civici veronesi Francesca Rossi. Presente anche la signora Ida De Stefani Delaini.
“Sfruttando questo periodo di chiusura – sottolinea il sindaco – è stato scelto di rivedere alcuni degli allestimenti presenti all’interno del Museo di Castelvecchio. Un progetto che punta ad offrire al pubblico, quando sarà di nuovo possibile riaprire, una collezione ampliata e rinnovata, con importanti novità dal punto di vista delle opere esposte”.
“Attraverso aggiornamenti e novità costanti – precisa Briani – vogliamo rendere i musei cittadini degli spazi espositivi sempre vivi. Una sorta di museo in continuo rinnovamento, che possa offrire al pubblico particolari ed interessanti occasioni di approfondimento su temi ed artisti specifici. Nel momento in cui sarà di nuovo possibile riaprire i musei, saremo pronti ad accogliere i visitatori con tante ed importanti novità”.
“Con questa esposizione – spiega Rossi – il Museo di Castelvecchio vuole rendere omaggio alla pittura di Antonio Badile III, una figura nodale dell’arte veronese, e intende portare avanti nuove modalità e iniziative per rendere visibili al pubblico le opere custodite nei depositi museali, sperimentando proposte innovative rispetto al formato delle mostre temporanee che a causa della pandemia Covid 19 sono sospese”.
Bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale
Cinque elementi del grande ‘Polittico dei Santi Quattro Coronati’: l’opera, smembrata dopo i bombardamenti della seconda guerra e rimasto privo di incorniciatura, si trovava in origine nella chiesa di San Pietro Incarnario a Verona sull’altare dedicato all’arte dei lapicidi, di cui i Santi Quattro Coronati erano patroni. Questi dipinti di Antonio Badile costituiscono in questo riallestimento esempi cruciali per ricostruire l’ambiente della formazione del Veronese.
Da un lato, peraltro, la stessa iconografia dell’Arcangelo che tiene per mano il giovane Tobiolo evoca il ruolo di guida del maestro. Dall’altro, la raffigurazione dei cinque santi lapicidi riflette il tema delle botteghe artistiche cinquecentesche, degli strumenti e metodi di lavoro che all’epoca si insegnavano e venivano poi tramandati dai collaboratori.
L’accostamento con dipinti già presenti nell’esposizione museale, rendono l’atmosfera della sala luminosa e colorata, preannunciando quelli che saranno i tratti distintivi della festosa pittura del Veronese maturo che contribuiranno al successo della maniera dell’artista.