Al Cinemateneo si parla di Afganistan Serata inaugurale domani. L’appuntamnto imperdibile con il cinema d’autore

Dal 14 al 16 settembre il giardino del Polo Santa Marta ospiterà Cinemateneo l’appuntamento con il cinema d’autore che l’università di Verona dedica alla città e a tutta la comunità accademica. La rassegna rientra nel più ampio progetto Contemporanea ed è realizzata con il patrocinio del Comune di Verona e il contributo di Esu, l’azienda regionale per il diritto allo studio universitario.
“Filmare la città: il reale e l’immaginario” è il filo conduttore delle serate del 15 e 16 settembre, con la direzione scientifica di Alberto Scandola, docente di Storia e critica del cinema, cui si aggiunge, di fronte alla violenza dei recenti avvenimenti, una serata speciale, quella del 14, dedicata all’Afghanistan. La serata speciale è realizzata grazie al contributo di Philm – Centro di ricerca su filosofia e cinema di ateneo e dell’Università Vita e Salute-San Raffaele, Milano e del Consiglio degli Studenti dell’ateneo. Le proiezioni condurranno le spettatrici e gli spettatori sulle strade di Kabul, attraverso lo sguardo di quattro documentaristi afghani, le cui opere saranno proposte in lingua originale con sottotitoli in inglese: Whahid Nazir con “Mon Kabul” del 2006; Ali Hazara, con “Nuit tragico teatro de poussière”, 2011; Taj Mohammad Bakhtari con “Le métier de Sahar” del 2007 e Mariam Kamal, con “School bus”, 2011. I film sono stati realizzati grazie agli Ateliers Varan / Afghanistan, con l’accompagnamento artistico di Séverin Blanchet (2006-2007) e Aurélie Ricard e Marie-Claude Treilhou (2011)”.
Séverin Blanchet (co-fondatore degli Ateliers Varan) ha perso la sua vita nell’attentato del 26 febbraio 2010 a Kabul. La regista Marie-Claude Treilhou e la montatrice Aurélie Ricard hanno coraggiosamente preso il suo posto l’anno successivo, proseguendo così l’impegno degli Ateliers Varan in Afghanistan”. Girati poco dopo la caduta del primo regime talebano, i film in programma ci fanno attraversare le strade di Kabul su di un taxi pubblico, su uno scuolabus, ci portano all’incontro di alcune famiglie, ci fanno camminare di notte affianco ai netturbini che, novelli Sisifo, provano a liberare dalla polvere le strade della città, accompagnati dalle riflessioni a voce alta dei suoi abitanti. Questi lavori sono stati prodotti grazie al sostegno degli Ateliers Varan in Afghanistan, associazione da anni impegnata ad offrire i mezzi per raccontare la propria realtà agli abitanti di paesi dove non è garantito l’accesso ai mezzi di produzione audio-visiva o dove la produzione di massa non incoraggia le pratiche indipendenti.