Al Catullo decolla Romeo. L’ampliamento dell’aeroporto finirà entro maggio 2024 Posata la prima pietra del nuovo terminal partenze che passerà da 24.840 a 36.370 metri quadrati a cui si aggiungerà la ristrutturazione di oltre 10 mila di aree già esistenti. Si tratta del maggior intervento nel Nordest (e non solo) “post Covid”

Posa della prima pietra, oggi all’aeroporto Catullo, del nuovo terminal passeggeri, opera strategica per l’espansione dello sca­lo anche in vista delle prossime Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026. L’intervento infrastrutturale dal valore di 68 milioni rafforza la funzione di Verona e dell’hinterland come snodo cruciale per il traffico passeggeri del Nord Italia. Il Progetto Romeo costituisce il principale intervento sul terminal dell’aeroporto previsto dal Piano di Sviluppo e riguarda la riqualificazione e l’ampliamento del terminal partenze, la cui su­perficie passerà da­gli attuali 24.840 metri quadrati a 36.370 metri quadrati, a cui si aggiungerà la ristrutturazione di oltre 10 mila metri di aree già esistenti. Tra i principali interventi previsti dal progetto: la riqualificazione architettonica della hall check-in, dove i banchi accettazione passeranno dagli attuali 40 a 46 comprensivi di postazioni self check-in e self baggage drop; la realizzazione di nuo­ve sale d’imbarco al primo piano (dagli attuali 13 ai 19 gates di im­barco in totale); la realizzazione di un nuovo sistema BHS (per lo screening dei bagagli da stiva) di ultima generazione con apparecchiature tomografiche Stan­dard III; la realizzazione di nuovi controlli di sicurezza al primo piano nonché la rivisitazione di tutti i flussi dei passeggeri per migliorare la sicurezza e la godibilità degli spazi. La nuova infrastruttura sarà realizzata in un’ottica di sostenibilità ambientale e risparmio energetico. La scelta delle tecnologie di ultima generazione e la qua­lità dei materiali consentiranno, infatti, di ab­bassare significativamente il fabbisogno energetico de­gli edifici, di ridurre le emissioni di Co2 e di ri­sparmiare complessivamente oltre 1,2 milioni di kWh all’anno. Il Progetto Ro­meo rappresenta anche un grande intervento architettonico pens­ato per il maggiore confort dei passeggeri, fino a un flusso di oltre 5 milioni l’anno, e una maggiore fruibilità degli spazi a disposizione con un’area commerciale all’ingresso del tutto nuova e un duty free più ampio, con spazi dove acquistare i mi­gliori prodotti dell’enogastronomia locale ma anche artigianato e prodotti Made in Italy di grande qualità. L’in­vestimento è stato possibile anche grazie all’aumento di capitale di 35 mi­lioni di votato lo scorso mag­gio all’unanimità dai so­ci della Catullo e che oggi risulta interamente sottoscritto. L’infrastruttura sarà terminata en­tro fine maggio 2024.

I COMMENTI
“È un onore per me dare avvio oggi al Progetto Ro­meo, un investimento strategico, nonché il più rilevante investimento realizzato in regione post pandemia. Un progetto che prepara lo scalo di Verona ad accogliere al meglio i passeggeri in vista delle Olimpiadi invernali del 2026 ma che fa di Verona uno snodo cruciale e sinergico rispetto alle altre infrastrutture del Veneto”, ha detto Paolo Arena, presidente di Catullo Spa.“Il Catullo è un fiore all’occhiello dell’accoglienza in Veneto: vanta un tasso di crescita annuale medio del 30% ed ha chiuso il 2019, ultimo anno prima della pandemia, con 3.6 mln di passeggeri”, ha dichiarato il governatore Luca Zaia. “E’’ un’opera che contribuisce al rilancio dell’economia di Verona, Veneto e Trentino anche in vista degli importanti appuntamenti previsti nei prossimi anni”.
“L’investimento”, ha detto il sindaco Federico Sboarina”, “ci proietta direttamente nel futuro, prepara il nostro territorio ad accogliere milioni di turisti”.
L’aeroporto di Verona è gestito dal socio industriale Gruppo SAVE: un sistema che attraverso un rapporto sinergico tra gli scali di Venezia, Treviso e Brescia ha gestito nel 2019, prima della pandemia, 18,5 milioni di passeggeri. “Il lavoro impostato in questi anni con Verona”, ha detto Enrico Marchi, presidente di Save, “e le sinergie attivate con Venezia e gli altri scali del sistema aeroportuale del Nord Est, sono e saranno determinanti per agganciare la ripartenza”.Nel suo messaggio il ministro dell’infrastrutture Enrico Giovannini, ha rilevato che l’intervento rafforzerà il ruolo di Verona.

Foto Udali