Una sera sul Conte dei sospiri. Già, perchè se l’ultimo Hellas ha lasciato un po’ così (ma ci sta, eh…) il penultimo e l’ultimo Inter hanno proprio lasciato di stucco non solo gli interisti.
E così, Antonio Conte, l’uomo che doveva cancellare gli “interismi” (cioè le cadute di tensione) e annullare il gap con la Juve, s’è ritrovato in mezzo al guado. “Siamo tutti sotto esame” ha detto. “Io per primo. Ma per meritare questa maglia, tutti dobbiamo fare qualcosa in più”.
Il clima, insomma, non è proprio dei più felici e questo accentua le difficoltà di un match dove il Verona cerca di ritrovare se stesso, pur avendo, forse, abbandonato l’idea dell’Europa. “Ma vogliamo dare il massimo fino alla fine” il pensiero di Juric, che non pensa tanto alle difficoltà di Conte, quanto alla necessità di riaccendere il motore dopo il black out di Brescia.
Solito turnover, solite incertezze, ma anche, le solite “certezze”. “Dobbiamo essere fieri di quello che abbiamo fatto” ha detto Juric. “Una sconfitta non cambia il nostro campionato che ora deve proseguire cercando in ogni partita di essere noi stessi”.
L’Inter è avvertita. Conte lo sa. “Il Verona è il peggior avversario che potessimo trovare adesso” ha detto con scarsa fantasia. “Ma noi siamo l’Inter e da qui alla fine della stagione dobbiamo provare a vincere sempre”. Mica male come biglietto da visita. Il resto tocca a Lukaku e soci, scossi il giusto dalle parole del tecnico e dalle voci di mercato. Tutti sotto esame, ma non è forse lo stimolo giusto per dare il meglio. Ore 21.45, vediamo come andrà a finire…