Aiuti ai malati dopo la cura Proposto al vescovo un coordinamento sanitario e sociale

Sono pazienti con patologie serie che necessitano di essere seguiti non solo nella fase acuta dell’ospedale ma anche una volta dimessi. L’assistenza domiciliare che serve ai malati di reparti “critici” come quelli di Medicina e Chirurgia Esofago-Stomaco non è solo sanitaria, spesso è anche di natura spirituale e umana. E’ l’esigenza emersa durante la visita natalizia del vescovo, monsignor Domenico Pompili, alle due Uoc per gli auguri ai ricoverati. Per questo è stato proposto al vescovo un coordinamento fra la parte sanitaria ospedaliera e la rete sociale di volontariato che esiste nelle parrocchie. A condividere questa proposta con monsignor Pompili sono stati il direttore generale Callisto Bravi, il direttore sanitario Matilde Carlucci. Insieme a loro, il primario di Chirurgia Esofago e Stomaco, prof Giovanni De Manzoni, con la dottoressa Maria Antonietta Di Cosmo, e il primario di Medicina A, dottor Roberto Castello, con la caposala Paola Perlato. Presenti anche i quattro cappellani ospedalieri, padre: Pierpaolo Valli, Leonardo Fuoco, Hervè Dhado, Arlappa Mundlagiri.