Guarda al futuro ma dialoga con il passato la nuova produzione dell’Aida di Giuseppe Verdi che venerdì 16 giugno alle 21 aprirà la centesima edizione dell’Arena di Verona Opera Festival. Piramidi trasparenti e architetture di luci si innestano negli spazi dell’anfiteatro romano, evocando un’Aida tecnologica ma intimista al tempo stesso. La regia è affidata a un artista poliedrico come Stefano Poda, al debutto in Arena, che cura ogni dettaglio della produzione firmandone anche scene, costumi, luci e coreografie.
La “Prima” del capolavoro verdiano, opera simbolo dell’Arena fin dalla fondazione del Festival nel 1913, è in programma venerdì 16 giugno alle 21.00 e trasmessa da Rai Cultura in diretta in mondovisione su RAI 1, con protagonista la star Anna Netrebko nel ruolo del titolo, affiancata dal tenore Yusif Eyvazov nei panni di Radamès, diretti dall’esperta bacchetta di Marco Armiliato. Insieme a loro sono impegnati Olesya Petrova nella parte di Amneris, Roman Burdenko come Amonasro e Michele Pertusi come Ramfis.
L’evento, trasmesso da Rai Cultura in diretta su RAI 1 a partire dalle 20.35, sarà condotto da Milly Carlucci, con la partecipazione straordinaria di Alberto Angela e Luca Zingaretti. RAI conferma ancora una volta la propria vocazione divulgativa e l’intento di portare la grande musica a tutti.
«Il 16 giugno sarà la notte dell’Arena di Verona: l’Aida di Giuseppe Verdi, evento inaugurale della centesima edizione del Festival d’opera, sarà trasmessa in mondovisione su Rai 1. Sarà una serata speciale per il nostro Paese e per l’opera lirica italiana» dichiara Gianmarco Mazzi, sottosegretario alla cultura con delega alla musica e allo spettacolo dal vivo.
«L’opera lirica è un patrimonio nazionale su cui si fonda l’identità italiana e nel quale ritroviamo le radici storiche della nostra nazione. Per rafforzare questa forma di spettacolo, che racchiude in sé diverse discipline artistiche e professionalità di altissimo livello, serve il coraggio di scrivere un nuovo futuro: internazionalità, sostenibilità e visibilità. La prima dell’Arena racchiude in sé tutto questo», conclude Mazzi. Grandi novità per il Festival 2023 oltre al nuovo allestimento di Aida, dopo oltre vent’anni il Festival presenta anche una seconda nuova produzione in cartellone. È il pluripremiato attore e regista Antonio Albanese a firmare l’inedito Rigoletto verdiano, in scena a partire da sabato 1° luglio per quattro serate. Lo spettacolo segna il debutto alla regia in anfiteatro di Albanese, che rilegge l’opera omaggiando il grande cinema neorealista italiano degli anni ‘50.
«Per inaugurare il Festival numero 100», dichiara Cecilia Gasdia, Sovrintendente di Fondazione Arena “L’Arena di Verona non poteva che omaggiare il titolo da cui tutto è iniziato nel 1913 per il centenario di Giuseppe Verdi: Aida. Per offrire una nuova lettura di questo capolavoro in cui convivono dramma interiore e grandiosità, dimensione privata e spettacolare, ci siamo rivolti a Stefano Poda, regista sensibile e artista poliedrico, creatore di immagini potenti fuori dal tempo: la sua visione di Aida ci porta in un mondo mai visto, sospeso tra passato e futuro, in cui l’umanità tutta è protagonista. L’uomo ha il potere di creare e distruggere ciò che lo circonda, cose materiali e relazioni personali, arte e innovazioni tecnologiche, riti e gerarchie; l’uomo può fare la guerra o cercare la pace, può bruciare di ambizione o di terrore ma anche accendersi d’amore’’.