Dopo l’inaugurazione del Festival con successo di pubblico e critica, giovedì 1 e venerdì 2 luglio torna in Arena la magia delle nuove produzioni 2021. Inizia la spettacolare Aida in collaborazione con il Museo Egizio torinese, diretta dal giovane maestro venezuelano Diego Matheuz, seguita dai capolavori del Verismo Cavalleria rusticana e Pagliacci diretti da Marco Armiliato, due brevi opere nella stessa sera sospese tra sacro, folclore, passioni brucianti e un omaggio al Cinema di Fellini.
L’innovativo impianto scenico che integra le tradizionali costruzioni areniane con 400 mq di ledwall ha permesso effetti inediti e sorprendenti sul palcoscenico del millenario Anfiteatro veronese. In questi spettacoli completamente nuovi, firmati dai creativi di Fondazione Arena con la collaborazione dei visual designer D-wok, paesaggi tridimensionali si alternano con immagini in altissima definizione provenienti dalle più importanti istituzioni culturali italiane.
Giovedì alle 21 torna in scena la nuovissima Aida: sale sul podio il maestro Diego Matheuz, fresco di debutto alla testa di Orchestra e Coro areniani, con un cast che conferma i protagonisti della première, il soprano americano Angela Meade (Aida), il tenore canaro Jorge de Leòn (Radamès), cui si aggiungono attesi artisti internazionali: Anna Maria Chiuri (già Amneris diretta da Riccardo Muti), Rafał Siwek (Ramfis), Carlo Bosi come esperto Messaggero, e il baritono veronese Simone Piazzola, al debutto nel ruolo di Amonasro in Arena. Completano il cast Simon Lim (il Re), Yao Bohui (Sacerdotessa) e la prima ballerina Eleana Andreoudi con il Ballo dell’Arena di Verona. Le scenografie digitali ricreano un Egitto monumentale di straordinario realismo e tridimensionalità e riproducono su larga scala alcuni tesori antichi custoditi al Museo Egizio di Torino, tra cui il perfettamente conservato libro dei morti di Kha, le cui immagini senza tempo scorrono sulle note del preludio di Verdi.
Venerdì alle 21 è la volta di Cavalleria rusticana di Mascagni e di Pagliacci di Leoncavallo: le due opere raccontano storie diverse ma accomunate dalle intense passioni e dal forte realismo delle vicende rappresentate, ispirate anche a fatti di cronaca reali di fine Ottocento. La Sicilia di Verga, ricreata da Mascagni nel suo capolavoro Cavalleria rusticana, rivive grazie ai paesaggi del Parco Archeologico e Paesaggistico Valle dei Templi di Agrigento mentre la ritualità sacra delle processioni pasquali è amplificata dalle riproduzioni di affreschi e disegni storici provenienti dai Musei Vaticani e dalle collezioni della Biblioteca Apostolica Vaticana.Mentre la nuova produzione di Pagliacci è un ancora più esplicito omaggio a Federico Fellini, non solo al celeberrimo La Strada ma a tutto il suo cinema e ai suoi personaggi, che rivivono sul palcoscenico areniano.