“Ai piedi del Baldo c’è una birra super” “Volevo cambiar vita, ho cambiato lavoro, ho fatto il corso: e adesso..a tutta birra”

Si sale un po’ per raggiungere Caprino, e quando arrivi nella grande piazza che si specchia ai piedi del Monte Baldo, il sole sembra scaldare più intensamente e il traffico cittadino appare lontano. Ad aspettarci c’è Mattia Maimeri, che con tutta la calma che lo contraddistingue, ci racconta del suo birrificio artigianale: “L’idea è partita dalla mia passione per la birra e la voglia di cambiar vita. Così anni fa, nei weekend dopo la settimana lavorativa, ho frequentato un corso per diventare birraio artigiano. Mi sono poi licenziato dal vecchio lavoro e tra il 2016 e 2017 abbiamo dato il via alla produzione”. Il Monte Baldo vissuto come qualcosa di familiare, a rappresentarne le origini e una certa sincerità, che si riscontrano anche nelle birre prodotte. Tra lattine di Golden Ale, IPA, Blanche, Brown Ale, Weisse, Helles, che per Mattia prendono il nome di vette e sentieri della montagna “di casa”: Naole, Telegrafo, Navene, Tratto Spino, Coal Santo, Valdritta, Novezza.

Mattia, come nasce la scelta di aprire un birrificio artigianale a Caprino? Anche se io sono di S. Vito al Mantico, abitavo già a Caprino, e questo posto mi rappresenta. Volevamo aprire qui e così abbiamo ridato vita a un edificio storico al centro del paese. Come in Baviera o Regno Unito, il birrificio è il fulcro dei villaggi, e forse istintivamente questa rimane l’idea.

Come sono stati gli inizi? Dopo il corso e lo stage, ho cominciato come beer firm, ossia a farmi produrre la birra da altri, seguendo però una mia ricetta. Le prime sono state la Naole, una golden ale, e la Tratto Spino, una brown ale. Abbiamo visto che commercialmente potevano funzionare e da lì l’idea di aprire un posto nostro. I passi successivi quali sono stati? Dalla ricerca dei clienti a qualche evento in birrificio: gli anni dal 2017 al 2019 sono stati anni di crescita, abbiamo aggiunto serbatoi, il covid ci ha rallentato, ma adesso ci stiamo riprendendo. Siamo partiti con una produzione di 2000 litri e ora siamo indicativamente sugli 8000 al mese.

Progetti futuri? Intanto da poco abbiamo rinnovato il logo, i colori del packaging e siamo passati dalle bottiglie di vetro alle lattine, sia per un discorso di rispetto dell’ambiente, sia perchè nell’alluminio si conserva meglio. E a breve dovremmo riuscire ad aprire il nostro locale qui davanti, la cucina c’è, manca poco.