L’8 febbraio scorso, con la sottoscrizione della presa in consegna delle chiavi dell’immobile da parte della proprietà (Torre SGR Spa) e dei Presidenti dei tre Ordini veronesi si era chiuso il lunghissimo percorso, iniziato nel 2006, della nuova sede degli Ordini professionali, uno spazio innovativo ed unico. La nuova sede è stata inaugurata ieri con il convegno “Libere Professioni e mondo del lavoro”. L’incontro, che affronterà i temi legati alle nuove prospettive nel campo delle Libere Professioni, attraverso le lenti dell’innovazione, vuole guardare al futuro con una proposta di sviluppo e crescita. Sono intervenuti il sindaco di Verona, Flavio Tosi, il presidente della Fondazione Cariverona, Alessandro Mazzucco, Marina Calderone, presidente Nazionale Cup, Antonio Pastorello presidente della Provincia di Verona, oltre ai presidenti dei tre Ordini Arnaldo Toffali, Alberto Mion e Lorenzo Sartori, il direttore dei lavori Antonio Ravalli, e il capogruppo di progettazione M28 Paola Ravanello. Lo sguardo verso il futuro, tema portante dell’incontro della mattina, è la parola chiave del progetto che ha visto la nascita di M15. Il processo per realizzare la “casa delle professioni” è stato articolato e complesso, ricco di tappe importanti, e ha coinvolto innumerevoli realtà perché gli Ex Magazzini Generali di Verona, prima ancora che essere la sede di differenti attività, sono un capitolo della città che sente la necessità di riconnettersi alla storia attuale e futura di Verona. “Nel Magazzino delle Professioni di Verona abbiamo scelto di mettere assieme professionalità diverse” osserva Alberto Mion, Presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Verona “soprattutto per scambiare conoscenza ed affrontare assieme percorsi formativi sui principali temi trasversali a tutte le professioni ordinistiche”. Le intenzioni della “Casa delle Professioni” sono evidenti anche nella progettazione degli spazi, gli uffici dei singoli Ordini, infatti, pur mantenendo la propria autonomia, consentono una certa permeabilità e l’utilizzo di sale in comune. E’ stata, inoltre, data priorità proprio agli spazi comuni per poter soddisfare le nuove esigenze istituzionali della formazione continua e obbligatoria agli iscritti, con la realizzazione di una sala da 250 posti (suddivisibile in due sale) e altre due salette da 50 posti ciascuna.