Sulla questione Agsm, pioggia di interventi. Ha iniziato l’onorevole Dal Moro. “L’atteggiamento delle categorie economiche a Verona rispetto alla scelta del partner industriale per Agsm è inaccettabile.
Sono le stesse categorie economiche che hanno svenduto l’aeroporto di Verona a Save senza una gara pubblica e oggi vorrebbero ripetere l’operazione con Agsm svendendola a Milano” ha detto Dal Moro.
“Se pensano di governare la città come hanno fatto in questi anni, attraverso i giochi di poltrona delle aziende partecipate, si candidino alle prossime elezioni amministrative e prendano i voti dei cittadini.
La posizione del Partito Democratico è chiara e trasparente da sempre: sì all’aggregazione con un partner industriale ma nel massimo della trasparenza attraverso una gara ad evidenza pubblica.
Si proceda immediatamente con una gara pubblica e vinca il miglior progetto che valorizzi sul piano industriale la nostra municipalizzata e che consenta ai veronesi di ottenere il massimo dei vantaggi”
Dal Moro ha poi spostato l’attenzione: “Come si è visto con l’aeroporto, se si tratta con una sola società si porta a casa non il massimo ma il minimo dei vantaggi per i veronesi, perché non c’è competizione. Le diverse proposte che sono arrivate dimostrano il forte interesse che c’è nei confronti di Agsm.
Al Sindaco dico: se la sua maggioranza vota contro la sua proposta riguardante la più importante società pubblica veronese ne tragga le dovute conseguenze”.
“In questo momento di crisi, in cui sono necessari progetti di sviluppo e rafforzamento per il nostro territorio, è necessario che la politica faccia sistema e superi ogni divisione- ha commentato Michele Bauli presidente di Confindustria Verona – Abbiamo tutti la responsabilità di far fare un salto alla nostra città in un mercato in forte evoluzione”.
Infine, ecco l’intervento del Movimento 5 Stelle, attraverso il consigliere regionale Brusco e i consiglieri comunali Vanzetto e Gennari. “Adesso è tutto chiaro, la vicenda della svendita di AGSM è una questione tutta politica, altro che bollette e prospettive industriali. Non c’è intesa sul futuro della multiutility nemmeno tra il sindaco di Verona Federico Sboarina e la maggioranza che lo sostiene in comune, in particolare la Lega, salvo poi scoprire che quest’ultimo partito fa il gioco esattamente contrario in casa della consociata vicentina AIM.
Eppure l’apertura a soluzioni alternative alla svendita alla lombarda A2A aveva immediatamente portato a nuove offerte, che coinvolgerebbero anche altre aziende energetiche del nord est, facendo tornare in auge la prospettiva di un sistema regionale.
Che fine ha fatto tutto questo? Quale può essere l’atteggiamento dei possibili partner di AGSM alla vista di queste beghe di palazzo?
Una cosa appare certa: AGSM rappresenta per la politica un centro di potere e il suo futuro viene gestito solo in quest’ottica.
In ogni caso chiederemo quanto sono costate ai veronesi le consulenze fornite ad AGSM da professionisti che risulterebbero già coinvolti in altre fusioni con A2A e stiamo anche segnalando le anomalie di questa operazione tutta “sboariniana” anche all’antitrust.
Ora davvero basta con questa commedia stucchevole: vengano considerate le offerte di partnership industriale sul piatto, si dia modo rapidamente di acquisirne eventualmente altre e si prenda una decisione, dalla quale – però – la politica con i suoi interessi poco chiari deve tenere giù le mani”.