Sarà sicuramente un terreno di scontro della prossima campagna elettorale la gestione di Agsm. Ad apire le danze era stato Flavio Tosi, cui era seguita una pronta replica a firma dell’avvocato Stefano Casali, per altro già vicesindaco con Tosi. Parlando di consulenze il nuovo presidente di Agsm Aim aveva tirato in ballo l’ingegner Giampietro Cigolini. “Sulle consulenze- aveva scritto Casali- ricordo a Flavio Tosi che durante il suo mandato dal 2007 al 2017 dove il direttore generale dell’allora sola Agsm era l’ingegner Giampietro Cigolini, sono stati spesi 38 milioni di euro, 3,8 milioni di euro all’anno. Senza portare a termine nessuna fusione e quando la società era quasi la metà dell’attuale Gruppo’’. Casali aveva ricordato a Tosi che lo stipendio annuo del manager nel solo 2016 era costato alla società poco meno di 450 mila euro più rimborsi. Di fronte a queste affermazioni la replica dell’’ingegner Cigolini non si è fatta attendere.
“In ordine ai costi delle consulenze Agsm che ammonterebbero a 38 milioni di euro in 10 anni di gestione- ha detto Cigolini- ritengo, pur non avendo tenuto nella libreria di casa i bilanci relativi agli esercizi trascorsi, che sia un evidente errore di imputazione o di analisi postuma dei dati dei bilanci stessi. Credo- ha aggiunto- che una rilettura degli stessi porti a sintesi diverse dai 3,8 milioni di euro per anno, pure a fronte di dati cumulati la cui lettura condurrebbe a fatturati superiori ai 7 miliardi di euro. Evidente che analisi fatte in tal modo appaiono non significative e poco credibili. L’aggregazione con AIM Vicenza- ha ricordato- era obiettivo su cui molto si è lavorato sia con il Presidente Paternoster che con il Presidente Venturi, con creazione di società partecipate e condivise con Vicenza stessa, ed era all’attenzione del Consiglio Comunale dal 2017’’.
Ma Cigolini non si è sottratto dall’affrontare la questione del maxi stipendio. “Devo…purtroppo ammettere che lo stesso è ben lungi da quanto indicato, valore che si riferisce non al percepito ma al costo aziendale nel 2016, anno del pensionamento e quindi non significativo.
Devo ammettere…purtroppo che la mia retribuzione annua, peraltro importante ma da riferire ai risultati prodotti dalle aziende che mi sono state affidate (circa 120 milioni di euro di utili e riserve rese disponibili poste a disposizione del Comune e del territorio) era di poco più delle metà della cifra indicata e poco più della metà di quella che, viene solamente riferito per evidenti ragioni di privacy (che vale solo per lui…salvo verifica) sia la retribuzione dell’attuale Consigliere Delegato a cui sono attribuite minori deleghe rispetto al sottoscritto. Chiaro che i risultati ottenuti non sono ascrivibili al solo sottoscritto ma pure ai Presidenti, Consigli di Amministrazione, alla dirigenza ed al personale del Gruppo (oltre 2000 lavoratori) che hanno condiviso con positività le responsabilità gestionali ed i compiti che ci sono stati affidati’’.
Infine sul tema della dirigenza l’ingegner Cigolini dice di osservare con preoccupazione alle dinamiche “e che si sono scatenate in azienda che si pongono a mezzo tra una caccia alle streghe ed un revisionismo che rischia di essere poco produttivo, se non dannoso’’.