Il consiglio di amministrazione di Agsm presieduto da Daniele Finocchiaro ha approvato il progetto di bilancio 2018 (l’anno in cui a guidare c’era Michele Croce) e il consolidato di gruppo: valore della produzione 2018 a 876,5 milioni € (+ 22,4% rispetto al 2017); Margine operativo lordo (MOL) a 87 milioni; confermata la netta riduzione dell’indebitamento verso il sistema bancario; questi dati portano a un utile al netto di imposte di oltre 17 milioni. E nell’anno 2018 la quota di energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili sale al 31%, rispetto al 19% dell’anno 2017. Un anno di forte crescita, si legge in una nota, caratterizzato da un’accelerazione dei ricavi, dalla conferma della redditività e dal continuo calo della posizione finanziaria netta: il 2018 per AGSM Verona Spa si è chiuso all’insegna di questi tre principali indicatori che hanno portato ad un utile al netto delle imposte di 17.5 milioni euro. Inoltre la posizione finanziaria netta registra un’altra importante riduzione: i debiti verso il sistema bancario scendono a 202 milioni €, il 12,9% in meno rispetto all’esercizio precedente: un trend avviato nel 2016 (in tre anni il debito è calato di ben 50 milioni €). Da qui la recente conferma del positivo rating assegnato ad AGSM Verona. Si attesta a 30 milioni € circa il valore degli investimenti realizzati dal Gruppo nel corso del 2018. Per quanto riguarda la produzione di energia: confermando l’impegno del Gruppo in tale ambito, la quota proveniente da fonti rinnovabili (eolico, fotovoltaico e idroelettrico) è salita al 31% nel 2018 – a fronte del 19% registrato nel 2017 – grazie, in modo particolare, all’ottimo risultato della componente idroelettrica che aveva patito, nell’esercizio precedente, gli effetti di una prolungata siccità. Complessivamente sono stati prodotti 790 Gwh di energia elettrica e 280 Gwh di energia termica. Stabile l’occupazione del Gruppo a 1.358 unità. «Il bilancio 2018 – sottolinea una nota dell’Azienda – conferma l’enorme potenziale della multiutility scaligera ed il gran lavoro realizzato negli ultimi anni. Ora dobbiamo impegnarci per affrontare coi mezzi più adeguati le accresciute sfide legate alla liberalizzazione del mercato, alla produzione di energia da fonti rinnovabili per combattere il riscaldamento globale, ed alla chiusura del ciclo dei rifiuti che tanta rilevanza ha sia sotto l’aspetto della sostenibilità economica che, soprattutto, ambientale».