Sul caso Agsm-Aim e acquisto di Compago il centrodestra torna all’attacco della maggioranza di Tommasi con Matteo Gasparato di Verona Domani e Ncolò Zavarise della Lega: “Situazione sempre più grave e poco chiara. Ogni giorno emergono dettagli sempre più inquietanti. Sempre più grave la posizione di Quaglino, inspiegabilmente difeso dal sindaco. Adesso il PD lo scarica, perché?”
“Contraddizioni, dietrofront sull’operazione Compago difesa fino a ieri, sia dal sindaco, che dal PD, azioni di responsabilità contro i componenti del vecchio Cda (Quaglino compreso), silenzio assoluto e imbarazzante sui nuovi sviluppi giudiziari, sempre più gravi e inquietanti che riguardano l’operato dello stesso Quaglino. L’ex parlamentare Alessia Rotta colleziona una serie di flop, falsità ed inesattezze degne di un dilettantismo politico senza eguali. Apprendiamo che l’indagato Quaglino, difeso a spada tratta fino a ieri dal sindaco scaligero contro il parere contrario del socio Vicenza e del sindaco Rucco, sarebbe stato invece clamorosamente “mollato” e abbandonato al suo destino. Perché? Qual è la posizione ufficiale e definitiva dell’amministrazione comunale? Quella della Rotta o quella del sindaco? Quanto durerà ancora l’inaccettabile silenzio del primo cittadino su questa vergognosa pagina che sta offuscando la centenaria storia della società di lungadige Galtarossa? Per Verona Domani e per la Lega la soluzione è semplice e chiara: subito dimissioni di Quaglino”.
E concludono: “Se l’inchiesta si sta rivelando in tutta la sua gravità, è merito esclusivamente proprio del vecchio cda e del collegio sindacale, non certo dell’amministrazione comunale, fino ad oggi “connivente” di Quaglino, né del PD che oggi, facendo clamorosamente dopo mesi marcia indietro e forse fiutato l’anomalia di questa strampalata operazione, chiede di abbandonarla.