Da inizio agosto Agsm è senza presidente. Agsm, oltre che la storica azienda energetica dei veronesi, è la cassaforte della città. Da Agsm passa un fiume di denaro. Agsm è chiamata a prendere decisioni per i futuri venti-trent’anni. Eppure Agsm è senza guida da quasi due mesi. Le dimissioni di Daniele Finocchiaro non hanno sorpreso nella sostanza quanto nella forma. Se n’è andato con un comunicato durissimo in cui ha accusato qualcuno di immobilismo, di non avere alcuna visione strategica dell’azienda e di conseguenza della città. A incidere è stato lo stallo nella fusione con la vicentina Aim e la querele che riguarda la milanese A2A. Sbattendo la porta, pur senza citarli, Finocchiaro se l’è presa coi rappresentanti del Cda in quota Lega e Verona Domani. Non ci si aspettava che Sboarina nominasse subito il successore, ma neanche che i tempi fossero così lunghi.
È una vicenda che non appassiona i cittadini ma che dice molto del momento delicato che vive la politica veronese. Il fatto che oggi il sindaco abbia prorogato fino al 5 ottobre i termini per presentare la candidatura a presidente della municipalizzata, sia quelle per prendere le redini di Amt, conferma che gli equilibri a Palazzo Barbieri sono molto fragili.
Forse non lo sono mai stati così tanto da inizio legislatura. Per la presidenza di Agsm gira il nome dell’attuale capo di Acque Veronesi Andrea Mantovanelli, leghista vicino all’ex ministro e segretario della Liga Veneta Lorenzo Fontana.
Il nome di Mantovanelli circola anche per la giunta regionale, ma a Venezia lo danno per poco probabile. Si parla poi del deputato Paolo Paternoster, e sarebbe un ritorno in lungadige Galtarossa: le voci al momento non trovano conferme, anche perché non ci sono avvisaglie di una repentina caduta del governo. La prima riunione post-elezioni della maggioranza cittadina si è occupata per buona parte della fusione di Agsm: Vicenza ha approvato la delibera e ora spetterebbe a Verona, che però vorrebbe un presidente e un cda in carica per cinque anni, e non tre come ha deciso Vicenza. Sboarina, prima di prendere una decisione sui nuovi vertici delle aziende (a Veronamercato sempre più probabile l’entrata dell’ex consigliere regionale Andrea Bassi), aspetterà probabilmente di risolvere la grana legata al rimpasto di giunta necessario dopo l’addio di Polato e Rando. Non è da escludere che attenda anche la composizione della giunta regionale. Dopodiché, questa sembra la strada, anche Agsm avrà di nuovo un presidente.